Dopo l'incontro del 25 luglio e la nota pubblicata in quell'occasione, la campagna ha scritto alla Regione chiedendo una nuova dgr.
Le rettifiche richieste riguardano anzitutto il modello organizzativo, con l'abrogazione di tutti i riferimenti ai nuclei erogativi di 20 posti letto, degli accorpamenti su più livelli di intensità e per
più categorie di destinatari, della previsione di strutture con capacità
recettiva complessiva di 40-60 posti e oltre e di tutti i termini (degenti,
pazienti, ecc…) con i quali si fa riferimento ad un ambito ambito sanitario ed
ospedaliero.
Si chiede inoltre che vengano correttamente indicate quali sono le Unità Valutative di riferimento
(UVI, UM disabilità) per ogni area di intervento. avendo cura di distinguere i
percorsi dei progetti riabilitativi, da quelli educativo-riabilitativi; che venga chiarito quando e per quali servizi l’accesso può avvenire su libera scelta dell’utente
e in quali casi debba valere l’utilizzo dello strumento di valutazione; che vengano modificatele parti riguardanti la durata
di degenza della RSA anziani, specificando che il riferimento ai 60 giorni riguarda la valutazione della permanenza o meno del
requisiti della gratuità, non il tempo di degenza. Va inoltre introdotto il criterio sulla
base del quale non è possibile la dimissione verso una struttura a più basso
livello assistenziale.
Per quanto riguarda lo standard dei servizi si chiede l'inserimento espresso degli standard di tutti i servizi, identificando oltre al minutaggio anche le figure professionali e in particolare la specificazione degli standard cui faranno riferimento le Coser (inserite come RD4) che
ospitano disabili gravi (RD3).
Si chiede che venga reinserita per
tutti i servizi la tariffa base, costruita a partire dalla standard prefissato,
così da essere omogenea in tutto il territorio.
Si chiede che venga specificata l'entità del fondo “di compensazione” a copertura degli aumentati oneri
sociali per alcuni servizi, a partire dalla tipologia
di servizi considerati.
Infine la Campagna e il CAT prendono atto
dell’impegno regionale ad un confronto in vista della predisposizione
dell’atto riguardante il fabbisogno
e della definizione della proposta di legge di modifica delle leggi sulle autorizzazioni sanitarie, sociosanitarie
e sociali e prospettano iniziative pubbliche di protesta nel caso in cui non si apportassero modifiche nella
direzione auspicata.
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