venerdì 30 agosto 2013

Rinviato al 3 settembre l'incontro in Regione con Comuni, associazioni enti gestori per “analizzare, discutere, approfondire” la delibera 1011

Il 9 agosto la regione Marche aveva convocato per il 30 dello stesso mese, Comuni, associazioni enti gestori per “analizzare, discutere, approfondire” la delibera 1011 sugli standard dei servizi socio sanitari. Il 28 ha comunicato che per improrogabili impegni dell’assessore Mezzolani la riunione veniva rimandata e spostata al 3 settembre.

La Campagna parteciperà alla riunione del 3 settembre, ribadendo la propria posizione: le delibere devono essere rapidamente, senza indugio, modificate.

mercoledì 28 agosto 2013

Marche. Consulta disabili contro delibere su standard e applicazione LEA

Con una nota del 27 agosto, la Consulta regionale per la disabilità della regione Marche, ha espresso la ferma contrarietà nei riguardi dei contenuti delle delibere 1011 e 1195/2013. La Consulta condivide i contenuti delle prese di posizione assunte dalla Campagna “Trasparenza e diritti”, dalla Federazione italiana superamento handicap e daultimo dall’Anffas nazionale sia riguardo al modello proposto dalla delibera 1011 che all’applicazione del Dpcm 29.11.2001, che la delibera 1195 intende applicare.

 In particolare chiede la modifica delle delibere in oggetto nelle seguenti parti:
- abrogazione della capacità recettiva delle strutture in 20 posti,
- abrogazione previsione di accorpamento fino a 60 posti con moduli anche differenziati per aree (anziani, salute mentale),
- definizione di standard di personale compatibili con assistenza sulle 24 ore per tutte le strutture residenziali con capacità recettiva inferiore a 20,
- revisione delle indicazioni riguardante i Centri socio educativi riabilitativi (Cser), la previsione di una doppia struttura (aggiunta a quelli della legge 20/2000), richiede approfondimento e riflessione in merito a obiettivi, figure professionali, ripartizione dei costi
tra sanità e sociale.
- per gli utenti in situazione di disabilità grave la quota a carico della sanità, come specificano
i LEA, deve essere del 70%. La delibera 1195 non sembra applicare (in attesa dell’atto di fabbisogno) tale indicazioni per tutti i CSER e per le COSER che ospitano disabili gravi.

leggi la nota

mercoledì 21 agosto 2013

La Campagna Trasparenza e diritti incontra l’assessore ai servizi sociali del Comune di Ancona

L’assessore ai servizi sociali del Comune di Ancona, Emma Capogrossi, ha incontrato alcuni rappresentanti della Campagna “Trasparenza e diritti”;  l’assessore ha manifestato l’intenzione di portare alla Commissione competente e al  Consiglio comunale,  la richiesta di adesione alla Campagna. La discussione ha riguardato in particolare le due recenti delibere regionali riguardanti gli standard e la ripartizione degli oneri nei servizi socio sanitari.

martedì 13 agosto 2013

Aumentano le proteste contro la delibera sugli standard. Il 30 agosto la Regione convoca associazioni e Comuni

Non cessano le proteste e le richieste di abrogazione e modifica della dgr 1011/2013 della regione Marche.
A seguito della presa di posizione della Campagna “Trasparenza e diritti”, a livello regionale altre associazioni  e alcune Conferenze dei sindaci si sono espresse in maniera critica nei confronti dei provvedimenti della Regione . Ma ancor più rilevante è stata la protesta di diverse federazioni nazionali: la Federazione Italiana superamento handicap (Fish), l’ Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale (Unasam) e  Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale (Anffas).
Ciononostante la Regione, in continuità con la dgr 1011/2013, ha emanato lo scorso 2 agosto al 1195/2013, sulla quale siamo già intervenuti.
Intanto per il 30 agosto la regione ha invitato associazioni, enti gestori, sindaci per analizzare, discutere ed approfondire i contenuti della delibera sugli standard.



giovedì 8 agosto 2013

Delibera 1195 del 2 agosto 2013: lettera inviata ai Comuni

Dopo la nota inviata lo scorso 19 luglio sugli effetti della dgr 1011/2013, e le due note inviate alla regione Marche, quella del 26 luglio dove si chiede che nell’atto in via di approvazione la Regione ridefinisca la compartecipazione tra sanità e sociale per alcuni dei servizi sociosanitari indicati dalla dg, e quella del 1° agosto, si chiede di abrogare alcune norme della delibera e di modificarne altre, considerata l'importanza degli interventi delle Amministrazioni locali, la Campagna ed il CAT hanno inviato un'ulteriore lettera ai Comuni.

Ad integrazione della nostre precedenti comunicazioni (con note allegate), segnaliamo l’avvenuta approvazione lo scorso 2 agosto, da parte della Regione dei criteri di ripartizione delle quote sanitarie e sociali nei servizi sociosanitari, riguardanti: anziani non autosufficienti, disabilità, salute mentale. Come avevano ampiamente anticipato, in considerazione dei contenuti della dgr 1011/2013, a nostro avviso (vedi ns nota del 26 luglio), la ripartizione delle quote non è per nulla, come titola la delibera,  “in conformità a quanto disposto dal DPCM 29.11.2001”, ma si tratta di una interpretazione  che a nostro  avviso è funzionale ad una riduzione di oneri a carico del settore sanitario, con conseguente aumento di quelli del settore sociale (Comuni e utenti). Tesi, evidentemente,  non condivisa dall’assessore ai servizi sociali, Viventi, che ha approvato l’atto. Bisognerà ora verificare l’impatto – come indica la stessa delibera – sui Comuni e sugli utenti. Per parte nostra riteniamo che maggiori oneri sociali (utenti/comuni), non riguardano solo – come specifica la delibera -  l’area della disabilità. Ci auguriamo vivamente che la rappresentanza dei Comuni (ANCI) ed i Comitati dei sindaci, prendano posizione sulla vicenda consapevoli, speriamo, che non è pensabile che i maggiori oneri sociali riguardano non solo gli utenti, ma anche i Comuni. 

        

La Regione Marche emana la delibera applicativa dei Lea socio sanitari. Ignorate le richieste della Campagna

Lo scorso 2 agosto la Regione ha deliberato l’applicazione regionale dei Livelli essenziali delle prestazioni sociosanitarie, nei servizi diurni e residenziali riguardanti: anziani non autosufficienti, disabilità, salute mentale.
Come avevano ampiamente anticipato, in considerazione dei contenuti della dgr 1011/2013, la ripartizione delle quote non è, come titola la delibera,  “in conformità a quanto disposto dal DPCM 29.11.2001”; si tratta invece di una interpretazione funzionale ad una riduzione di oneri a carico del settore sanitario, con conseguente aumento di quelli sociali (Comuni e utenti). Tesi, evidentemente,  non condivisa dall’assessore ai servizi sociali, Viventi, che ha approvato l’atto. 
Bisognerà ora verificare l’impatto – come indica la stessa delibera – sui Comuni e sugli utenti. Per parte nostra riteniamo che maggiori oneri sociali (utenti/comuni), non riguardano solo l’area della disabilità, come indica la delibera -  
La Campagna aveva formulato precise richieste (v. link qui d seguito), che evidentemente non sono state accolte.

La delibera regionale
La posizione della Campagna

venerdì 2 agosto 2013

La Campagna e il CAT scrivono alla Regione chiedendo di modificare la DGR 1011-2013

Dopo l'incontro del 25 luglio e la nota pubblicata in quell'occasione, la campagna ha scritto alla Regione chiedendo una nuova dgr.
Le rettifiche richieste riguardano anzitutto il modello organizzativo, con l'abrogazione di tutti i riferimenti ai nuclei erogativi di 20 posti letto, degli accorpamenti su più livelli di intensità e per più categorie di destinatari, della previsione di strutture con capacità recettiva complessiva di 40-60 posti e oltre e di tutti i termini (degenti, pazienti, ecc…) con i quali si fa riferimento ad un ambito ambito sanitario ed ospedaliero.
Si chiede inoltre che vengano correttamente indicate quali sono le Unità Valutative di riferimento (UVI, UM disabilità) per ogni area di intervento. avendo cura di distinguere i percorsi dei progetti riabilitativi, da quelli educativo-riabilitativi; che venga chiarito quando e per quali servizi l’accesso può avvenire su libera scelta dell’utente e in quali casi debba valere l’utilizzo dello strumento di valutazione; che vengano modificatele parti riguardanti la durata di degenza della RSA anziani, specificando che il riferimento ai 60 giorni riguarda la valutazione della permanenza o meno del requisiti della gratuità, non il tempo di degenza. Va inoltre introdotto il criterio sulla base del quale non è possibile la dimissione verso una struttura a più basso livello assistenziale.
Per quanto riguarda lo standard dei servizi si chiede l'inserimento espresso degli standard di tutti i servizi, identificando oltre al minutaggio anche le figure professionali e in particolare la specificazione degli standard cui faranno riferimento le Coser (inserite come RD4) che ospitano disabili gravi (RD3).
Si chiede che venga reinserita per tutti i servizi la tariffa base, costruita a partire dalla standard prefissato, così da essere omogenea in tutto il territorio.
Si chiede che venga specificata l'entità del fondo “di compensazione” a copertura degli aumentati oneri sociali per alcuni servizi, a partire dalla tipologia di servizi considerati.
Infine la Campagna e il CAT prendono atto dell’impegno regionale ad un confronto in vista della predisposizione dell’atto riguardante il fabbisogno e della definizione della proposta di legge di modifica delle leggi sulle autorizzazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali e prospettano iniziative pubbliche di protesta nel caso in cui non si apportassero modifiche nella direzione auspicata.