giovedì 24 aprile 2014

L’inspiegabile sottovalutazione L’impatto delle delibere della regione Marche sugli utenti e sui servizi sociosanitari

La scheda documenta l’impatto di alcuni contenuti delle delibere 1011 e 1195 sui servizi sociosanitari e sugli utenti. In particolare l’approfondimento  analizza l’impatto che gli standard previsti avranno e potrebbero avere sull’attuale offerta. Dopo aver messo in evidenza la problematica degli accorpamenti, la scheda passa in rassegna diversi servizi mettendo a riferimento la proposta di standard per alcuni servizi contenuta nelle delibere e quelli attualmente praticati. Si focalizza inoltre l’attenzione sulla questione della incoerenza tra classificazione e funzione di alcune strutture. Si richiama infine l’obbligo regionale di dare una corretta applicazione della normativa sui LEA.

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Per approfondire: queste ulteriori schede permettono di approfondire le tematiche affrontate nella presente analisi

- Dopo le delibere della regione Marche sui servizi sociosanitari. Gli atti, le parole, i fatti



mercoledì 16 aprile 2014

Proposta di odg da approvare dai Consigli Comunali per modificare le delibere 1011 e 1195/2013


Ordine del giorno approvato dal Consiglio …
  
Modifica contenuti delibere regione Marche 1011 e 1195 sui servizi sociosanitari
Viste
- le delibere della regione Marche 1011 e 1195/2013 che definiscono, tra le altre cose, standard assistenziali, criteri tariffari, capacità recettiva, ripartizione degli oneri tra settore sanitario (Asur) e sociale (utente/Comune) 
Tenuto conto che
-  a seguito della loro approvazione si è levato un coro unanime di proteste,  da parte di moltissime associazioni di volontariato e di utenti, cooperative, enti gestori e Comuni
- la Regione ha istituito un Tavolo di confronto volto a rivedere i contenuti delle delibere
Ritenuto
-         indispensabile  la modifica delle delibere nelle parti riguardanti: a) gli standard assistenziali e le figure professionali, b) la capacità recettiva, c) la possibilità di accorpamento tra servizi rivolti a diverse tipologie di utenza (fino a 60 posti), d) la revisione della ripartizione della spesa tra settore sanitario e sociale, che così come prevista non è rispondente  alle indicazioni della normativa sui livelli esenziali di assistenza sociosanitaria, determinando per alcuni servizi maggiori oneri a carico di utenti e Comuni, tali da impedirne l’accesso

IL  Consiglio …  

Chiede alla regione Marche
-          la revisione  dei punti sopra indicati promuovendo la realizzazione di  modelli comunitari a dimensione familiare senza accorpamenti nella stessa struttura con altre tipologie di utenza (salute mentale, demenze, anziani non autosufficienti, disabilità,
-          la determinazione di adeguati standard assistenziali per tutti i servizi rivolti alle persone non autosufficienti,
-          l’applicazione corretta della normativa nazionale in tema di livelli essenziali di assistenza sociosanitaria con l’assunzione da parte del servizio sanitario degli oneri previsti nel Dpcm 29.11.2001, compresi quelli riguardanti l’assistenza tutelare nelle cure domiciliari

lunedì 14 aprile 2014

Lea sociosanitari nelle Marche. Trasparenza e diritti sollecita ANCI Marche

- Al presidente ANCI MARCHE
 
 
    Oggetto: tavolo di confronto su DGR 1011 e 1195-2013. Posizione di ANCI Marche  
 
         Come forse saprà, nei giorni scorsi, si è cominciato ad entrare nel cuore delle questioni riguardanti il contenuto delle delibere 1011 e 1195, delle quali come sapete, in molti abbiamo chiesto la modifica. La Regione ha assicurato che le indicazioni, contenute nelle delibere, riguardanti la capacità recettiva (moduli da 20 accorpati, per diverse tipologie fino a 60) non saranno applicate. La discussione sta riguardando ora la definizione degli standard assistenziali insieme alle relative figure professionali e la ripartizione degli oneri tra sanità e utenti Comuni in applicazione della normativa sui livelli essenziali di assistenza sociosanitaria.
        Non sappiamo, se l’ANCI Marche abbia preso formale posizione al riguardo. Nel caso chiediamo, gentilmente, di ricevere la relativa nota. Nel caso invece non lo avesse ancora fatto, torniamo, ancora una volta, a sollecitare tale presa di posizione volta al rispetto del dpcm 29.11.2001.
        Riteniamo infatti che il contenuto della dgr 1195 non sia corretto e carichi su utenti e comuni quote superiori a quelle previste dal citato decreto (semiresidenziale anziani e disabili, residenziale disabili e salute mentale).
        Sarebbe grave e paradossale il silenzio dei Comuni a riguardo.
        In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo
       
       
        cordiali saluti

venerdì 11 aprile 2014

A 9 anni in manicomio perché orfana

E’ raggelante la lettura del documento istruttorio di una determina (397/2014) dell’Azienda sanitaria unica regionale (ASUR) delle Marche nella quale si dispone l’inserimento di una persona che oggi ha  78 anni, in una residenza protetta (non convenzionata), per anziani non autosufficienti, internata bambina a 9 anni e rinchiusa per sessantanni. Vale la pena riportare il pezzo per intero “La suddetta paziente è stata ricoverata presso l’O.N.P. di Macerata il 22/9/1945, all’età di 9 anni, fino all’ingresso in comunità (…) Alla dimissione dall’ex Crass di Macerata la diagnosi era “Psicosi delirante in oligofrenia, ipertensione arteriosa, deficit intellettivo medio-grave”. L’ingresso in ONP fu, probabilmente determinato dal fatto che la paziente era orfana e il tentativo di adozione da parte di una famiglia non andò a buon fine”.
A 9 anni si poteva entrare in manicomio soltanto perché orfani; questa persona ne è uscita dopo 53 anni, nel 1998. Ha vissuto poi in una comunità protetta per persone con disturbi mentali e nel 2013 è stata trasferita in una residenza protetta per anziani non autosufficienti.
         Storie tragiche da raccontare. Vite spezzate. Questo accadeva in Italia fino a pochissimo tempo fa dove sono ancora aperti gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, ultimi baluardi del sistema manicomiale.
 
    Gruppo Solidarietà

lunedì 7 aprile 2014

Tavolo Anziani. Il documento di Trasparenza e diritti

    La posizione di TeD e del Comitato associazioni tutela inviate al Tavolo “Anziani” del 4 aprile 2014

- Le questioni generali (recettività, accorpamenti, definizione tariffe, strumenti di valutazione, ecc ….)  sono state dettagliate in precedenti contributi. Qui si indicano schematicamente le questioni più importanti per singola area e singolo servizio. Sullo specifico dei percorsi di modifica si ribadisce quanto indicato nella nota di martedì 1 aprile.