proponiamo una sintetica scheda per chiarire contenuti ed obiettivi della campagna, approfondendone alcuni aspetti:
Le motivazioni della campagna Trasparenza e diritti.
I livelli essenziali di assistenza sociosanitaria
La regolamentazione dei servizi sociosanitari
Due esempi: l’incoerenza tra classificazione e funzione dei servizi e l’assistenza tutelare
Come si sviluppa la Campagna
lunedì 6 agosto 2012
giovedì 2 agosto 2012
Campagna "Trasparenza e diritti". Le motivazioni e gli obiettivi
Il testo dell’appello per chi non è dentro le questioni può apparire troppo tecnico e di difficile decifrazione. Vediamo allora di riuscire a spiegarne con un linguaggio meno specialistico i contenuti e gli obiettivi della Campagna
La scheda è visibile e scaricabile anche nel sito del Gruppo Solidarietà, in http://www.grusol.it/apriSociale.asp?id=691
Quali le motivazioni della Campagna?
La Campagna nasce dalla constatazione della inadeguatezza delle risposte ricevute dalle persone che necessitano di servizi sociosanitari. In alcuni casi si può parlare di diritti violati (quando si negano i servizi previsti dai livelli essenziali di assistenza), in altri di bisogni disattesi (quando l’offerta non è adeguata alle esigenze delle persone). Ci rivolgiamo dunque alla regione Marche con la richiesta di dare maggiore dignità a questi servizi; dignità per chi li fruisce e per chi ci lavora.
Rassegna stampa: UNEBA 26/07/2012 “La Regione Marche deve applicare i Lea”
l'articolo su UNEBA.org
Nella Regione Marche è carente l’applicazione dei Lea sociosanitari. Malgrado questi siano stati fissati oltre un decennio fa, nel dpcm del 29 novembre 2001.
Dopo aver denunciato le storture di questo mancato recepimento dei livelli essenziali di assistenza, il Comitato Associazioni Tutela, di cui fanno parte oltre 40 associazioni e gruppi, avvia anche una campagna per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e l’applicazione dei Lea.
Il Cat ricorda che la Regione Marche norma alcuni settori del sociale in maniera incoerente rispetto alla legislazione nazionale e che l’Asur nelle convenzioni con privati accreditati talora interpreta le norme nazionali in senso sfavorevole a utenti o Comuni, mettendo cioè a loro carico alte percentuali delle rette e delle spese, riducendo invece la quota a carico della sanità. Per questo Cat chiede “un percorso volto all’applicazione dei Lea regionali partecipato e condiviso”, “accompagnato dalla definizione di atti che definiscano per tutti i servizi sociosanitari anche tariffa, fabbisogno (e relativo finanziamento) e standard”. La campagna chiede anche che “vengano abrogate norme come la dgr 1785-2009 che applicano i Lea in modo clamorosamente sbagliato”. Leggi il testo dell’appello per l’applicazione dei Lea.
Nella Regione Marche è carente l’applicazione dei Lea sociosanitari. Malgrado questi siano stati fissati oltre un decennio fa, nel dpcm del 29 novembre 2001.
Dopo aver denunciato le storture di questo mancato recepimento dei livelli essenziali di assistenza, il Comitato Associazioni Tutela, di cui fanno parte oltre 40 associazioni e gruppi, avvia anche una campagna per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e l’applicazione dei Lea.
Il Cat ricorda che la Regione Marche norma alcuni settori del sociale in maniera incoerente rispetto alla legislazione nazionale e che l’Asur nelle convenzioni con privati accreditati talora interpreta le norme nazionali in senso sfavorevole a utenti o Comuni, mettendo cioè a loro carico alte percentuali delle rette e delle spese, riducendo invece la quota a carico della sanità. Per questo Cat chiede “un percorso volto all’applicazione dei Lea regionali partecipato e condiviso”, “accompagnato dalla definizione di atti che definiscano per tutti i servizi sociosanitari anche tariffa, fabbisogno (e relativo finanziamento) e standard”. La campagna chiede anche che “vengano abrogate norme come la dgr 1785-2009 che applicano i Lea in modo clamorosamente sbagliato”. Leggi il testo dell’appello per l’applicazione dei Lea.
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