- Al presidente dell’ANCI
e p.c. - Presidenti Comitati dei
Sindaci
- Coordinatori Ambiti territoriali
Oggetto: Accordo con regione Marche sui servizi socio
sanitari. Dgr 1331/2014. Richiesta ad ANCI Marche di non firmare.
Non sappiamo se ANCI, in qualità di ente gestore, abbia firmato l’Accordo ora
recepito con la delibera 1331/2014 ci auguriamo davvero di no. Tralasciamo, in questa sede, l’inqualificabile comportamento: a) della Regione che ha istituito un Tavolo di confronto con delibera, l’ha svogliatamente portato avanti facendosi beffe delle organizzazioni che dopo le delibere del 2013, avevano imposto tra le proteste di rivederne i contenuti, b) dei firmatari che mentre discutevano in un Tavolo, definivano furtivamente accordi, sugli stessi argomenti nella stanza accanto.
La questione riguarda esclusivamente i contenuti dell’Accordo, che, come sapete, lega le tariffe agli standard, intervenendo e stabilisce le compartecipazioni. Rimane fuori l’atto di fabbisogno. La questione non è irrilevante in quanto la riclassificazione dei servizi, vista l’attuale situazione di grande confusione, non può soggiacere ad alcun automatismo.
Immaginiamo che la Regione abbia rassicurato i Comuni al massimo livello, sulla leva sulla quale siete più sensibili: la spesa (attraverso il fondo di solidarietà). Ai Comuni sarà stato assicurato che non verranno assoggettati nuovi oneri. E forse, l’aggiunta nella delibera della firma dell’Assessore Viventi (assente inizialmente nel verbale) sarà servita per fugare ogni dubbio. Ai gestori, invece è stata data assicurazione riguardo il mantenimento del budget.
La questione riguarda esclusivamente i contenuti dell’Accordo, che, come sapete, lega le tariffe agli standard, intervenendo e stabilisce le compartecipazioni. Rimane fuori l’atto di fabbisogno. La questione non è irrilevante in quanto la riclassificazione dei servizi, vista l’attuale situazione di grande confusione, non può soggiacere ad alcun automatismo.
Immaginiamo che la Regione abbia rassicurato i Comuni al massimo livello, sulla leva sulla quale siete più sensibili: la spesa (attraverso il fondo di solidarietà). Ai Comuni sarà stato assicurato che non verranno assoggettati nuovi oneri. E forse, l’aggiunta nella delibera della firma dell’Assessore Viventi (assente inizialmente nel verbale) sarà servita per fugare ogni dubbio. Ai gestori, invece è stata data assicurazione riguardo il mantenimento del budget.
Ma le cose, purtroppo, non sono così limpide e lineari. Alla tariffa, infatti,
corrisponde uno standard, che è anche importantissimo indicatore di quale
modello di servizi si intende sviluppare e proporre. L’apposizione della firma
all’Accordo da parte di Anci, sancirebbe:
- l’abbassamento della qualità degli interventi per la
grandissima parte dei servizi diurni e residenziali per la disabilità. Come
abbiamo innumerevoli molte fatto presente, se si abbassano gli standard due sono
le possibilità: a) riduzione qualità del servizio; b) aumento di oneri
aggiuntivi a carico degli utenti e dei Comuni (non lo dimenticate). Molti
standard, ad esempio, degli attuali Centri diurni disabili (CSER) sono superiori
a quelli, più alti, prefigurati nell’allegato 2 che la regione si appresta
ad approvare con modifica dei Regolamenti della legge 20/2002. Come più alte
sono le tariffe giornaliere (costi) di molti Cser. Ed i Comuni dovrebbero ben
saperlo visto che la stragrande maggioranza di questi servizi sono gestiti dagli
enti locali.
- l’abbassamento degli standard della gran parte dei CD
anziani e demenze,
- la scomparsa del modello delle piccole comunità
incompatibile con il minutaggio previsto per le RSA disabili.
- l’abbassamento degli standard nei posti delle comunità
protette per la salute mentale
- l’aumento degli oneri sociali, che dunque vi rioguarda
direttamente, per la gran parte delle RSA anziani pubbliche insieme alla
diminuzione degli standard attualmente presenti.
Problemi rilevanti, nonostante le
rassicurazioni regionali, riguarderanno migliaia di utenti diffusi nei servizi
indicati nell’allegato C.
Qui trovate, se solo vorrete, un lungo elenco di questioni.
Potremmo continuare ma riteniamo possa
bastare.
Pensiamo che quelli indicati
siano motivi sufficienti per non firmare l’Accordo e chiedere di riaprire
una vera trattativa con la regione Marche. Tanto più, dopo che i Consigli
comunali di importanti città (Ancona, Pesaro, Falconara M. Porto S. Elpidio,
Jesi) negli ultimi mesi hanno votato odg i cui contenuti contrastano con
quanto la Regione vi ha sottoposto e chiede di firmare. Si dovrebbe dunque
essere conseguenti.
In caso contrario difficile non trarre
la conclusione, a) della difficoltà dell’ANCI Marche a capire quello che è in
gioco in questo provvedimento; b) l’accettazione, non si sa per quale motivo di
diktat regionali; c) il non interesse delle questioni. Non una delle tre
questioni è meno grave delle altre.
Confidando di
poter leggere nelle prossime ore il Vs rifiuto alla apposizione della firma,
accompagnato dalla richiesta di riapertura della trattativa, inviamo cordiali
saluti.
Trasparenza e Diritti e
Comitato Associazioni Tutela
Potremmo continuare ma riteniamo possa
bastare.
Pensiamo che quelli indicati
siano motivi sufficienti per non firmare l’Accordo e chiedere di riaprire
una vera trattativa con la regione Marche. Tanto più, dopo che i Consigli
comunali di importanti città (Ancona, Pesaro, Falconara M. Porto S. Elpidio,
Jesi) negli ultimi mesi hanno votato odg i cui contenuti contrastano con
quanto la Regione vi ha sottoposto e chiede di firmare. Si dovrebbe dunque
essere conseguenti.
In caso contrario difficile non trarre
la conclusione, a) della difficoltà dell’ANCI Marche a capire quello che è in
gioco in questo provvedimento; b) l’accettazione, non si sa per quale motivo di
diktat regionali; c) il non interesse delle questioni. Non una delle tre
questioni è meno grave delle altre.
Confidando di
poter leggere nelle prossime ore il Vs rifiuto alla apposizione della firma,
accompagnato dalla richiesta di riapertura della trattativa, inviamo cordiali
saluti.
Trasparenza e Diritti e
Comitato Associazioni Tutela
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