Dopo la nota inviata lo scorso 19 luglio sugli effetti della dgr
1011/2013, e le due note inviate alla regione Marche, quella del 26 luglio dove si
chiede che nell’atto in via di approvazione la Regione ridefinisca la
compartecipazione tra sanità e sociale per alcuni dei servizi sociosanitari
indicati dalla dg, e quella del 1° agosto,
si chiede di abrogare alcune norme della delibera e di modificarne
altre, considerata l'importanza degli interventi delle Amministrazioni locali, la Campagna ed il CAT hanno inviato un'ulteriore lettera ai Comuni.
Ad
integrazione della nostre precedenti comunicazioni (con note allegate),
segnaliamo l’avvenuta approvazione lo scorso 2 agosto, da parte della Regione dei criteri di ripartizione delle quote sanitarie e
sociali nei servizi sociosanitari, riguardanti: anziani non autosufficienti,
disabilità, salute mentale. Come
avevano ampiamente anticipato, in considerazione dei contenuti della dgr 1011/2013, a nostro avviso (vedi ns nota del
26 luglio), la ripartizione delle quote non è per nulla, come titola la
delibera, “in conformità a quanto disposto dal DPCM 29.11.2001”, ma si
tratta di una interpretazione che a nostro avviso è funzionale ad
una riduzione di oneri a carico del settore sanitario, con conseguente aumento
di quelli del settore sociale (Comuni e utenti). Tesi,
evidentemente, non condivisa dall’assessore ai servizi sociali, Viventi,
che ha approvato l’atto. Bisognerà ora verificare l’impatto – come indica la
stessa delibera – sui Comuni e sugli utenti. Per parte nostra riteniamo che
maggiori oneri sociali (utenti/comuni), non riguardano solo – come specifica la
delibera - l’area della disabilità. Ci auguriamo vivamente che la rappresentanza
dei Comuni (ANCI) ed i Comitati dei sindaci, prendano posizione sulla vicenda
consapevoli, speriamo, che non è pensabile che i maggiori oneri sociali
riguardano non solo gli utenti, ma anche i Comuni.
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