A seguito della delibera 1011 e della successive critiche e proteste il 25 luglio la Campagna è riuscita ad incontrare l’assessore Mezzolani insieme ad alcuni dirigenti dell’assessorato alla sanità e servizi sociali. Sono state spiegate all’assessore le motivazione delle critiche ai contenuti della delibera sulle quali la Campagna ritornerà con richieste di modifica. La Regione ha sostenuto l’impossibilità di ritiro della delibera per esigenze connesse ad obblighi nei confronti del Ministero, ma la disponibilità a modifiche. Considerato che a breve verrà approvata una nuova delibera nella quale si definirà le quote di compartecipazione a carico della sanità e del sociale (che comprende la quota a carico dell’utente), il giorno successivo abbiamo inviato una nota nella quale si chiede per alcuni servizi sociosanitari per i quali la regione nella dgr 1011 prevede quote sanitarie che abbiamo ritenuto non corrispondenti alla normativa LEA. Nello specifico:
- il codice SR (area anziani), riconducibile ai Centri diurni legge 20/2002 siano considerati come il codice (SRD) – lungo-assistenza mantenimento e quindi con ripartizione degli oneri al 50%. Ciò in ossequio alle tipologia di utenti previsti in questi servizi (legge 20/2002, comma 5),
- Il codice SRDis1.1., riguardi i CSER (legge 20/2002) che ospitano soggetti in situazione di gravità, Il codice SRDis1.2, dovrà riguardare esclusivamente quei soggetti che non sono in quelle condizioni. Ricordiamo che la legge 20/2002 indica come tipologia di utenza di questi Centri quelli con “grave deficit psico fisico”,
- Le Comunità socio educative riabilitative (Coser) per la tipologia di utenza ospitata deve rientrare nel codice RD3 e no RD4. Se all’interno sono ospitati disabili non gravi dovranno per questi si applicheranno le indicazioni del codice RD4.
Nei giorni precedenti abbiamo scritto alle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e all’Anci, spiegando la nostra posizione chiedendo loro un intervento a riguardo dei contenuti della delibera; la stessa nota è stata inviata ai Presidenti dei Comitati dei Sindaci ed ai componenti del Comitato delle autonomie locali (CAL).
Nei giorni precedenti abbiamo scritto alle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e all’Anci, spiegando la nostra posizione chiedendo loro un intervento a riguardo dei contenuti della delibera; la stessa nota è stata inviata ai Presidenti dei Comitati dei Sindaci ed ai componenti del Comitato delle autonomie locali (CAL).