venerdì 27 febbraio 2015
Interrogazione parlamentare sui LEA sociosanitari. A proposito delle precisazioni regionali
Leggi il comunicato della Campagna Trasparenza e Diritti e del Comitato Associazioni Tutela
lunedì 23 febbraio 2015
Livelli essenziali di assistenza socio sanitaria. Cure domiciliari e Centri diurni disabili. Dopo la richiesta di intervento del Ministero da parte delle associazioni, anche una interrogazione parlamentare
Leggi il comunicato della "Campagna Trasparenza e diritti" e del "Comitato Associazioni Tutela"
sabato 21 febbraio 2015
Centri Diurni per disabili e assistenza tutelare nelle cure domiciliari nelle Marche. Interrogazione parlamentare
Dopo la lettera della Campagna Trasparenza e Diritti al Ministro della Salute, approda in Parlamento con un'interrogazione parlamentare, a firma Dirindin, Amati, Fabbri e altri, l'applicazione dei LEA sociosanitari nelle Marche.
Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 3-01671
Atto n. 3-01671 (in Commissione)
Pubblicato il 18 febbraio 2015, nella seduta n. 394
DIRINDIN , AMATI , FABBRI , GRANAIOLA , ORRU' , PADUA , MATTESINI - Al Ministro della salute. -
Premesso che:
la normativa
nazionale in materia di livelli essenziali di assistenza, il decreto del Presidente del Consiglio
dei ministri 29 novembre 2001 (Allegato 1C, area integrazione
sociosanitaria, macro livello assistenza territoriale semiresidenziale),
stabilisce che per le prestazioni diagnostiche, terapeutiche e
socioriabilitative erogate in regime semiresidenziale a favore di disabili
gravi la percentuale di costo attribuibile al servizio sanitario nazionale è
pari al 70 per cento, la restante quota essendo a carico dell'utente o del
Comune;
la Regione Marche,
nel ridefinire le tariffe dei servizi sociosanitari, ha recentemente deliberato
(delibere n. 1195/2013 e n. 1331/2014) che solo ai primi 10 utenti del centro
diurno è riconosciuta la quota sanitaria del 70 per cento (43,10 euro)
prevista, mentre per i successivi utenti il servizio sanitario assume una quota
forfetaria pari a 15,10 euro;
nelle Marche le
persone disabili gravi che ricevono assistenza presso i centri diurni
interessati dalla modifica sono oltre 1.050;
inoltre, la Regione Marche non ha dato applicazione alle disposizioni
riguardanti l'assistenza tutelare (Allegato 1C, macro livello assistenza
territoriale, ambulatoriale e domiciliare), che prevede che sia a carico del
servizio sanitario il 50 per cento del costo della prestazione;martedì 17 febbraio 2015
mercoledì 11 febbraio 2015
LEA sociosanitari. La richiesta di intervento da parte del Ministero
Campagna “Trasparenza e diritti” e Comitato Associazioni
Tutela chiedono al Ministero della salute di intervenire su mancata applicazione
della normativa riguardante l’assistenza tutelare e diurna per disabili
gravi.
la lettera
la lettera
sabato 7 febbraio 2015
La regione Marche conferma gli aumenti del 30%, 10 euro al giorno, da 33 a 42,50 euro, a carico di utenti e Comuni nelle RSA anziani. E dai territori non giungono buone notizie
Eravamo certi che avrebbe prevalso il buon senso da parte dell’assessorato alla sanità della regione Marche, con il blocco dell’aumento del 30% delle quote a carico di utenti e Comuni nelle RSA anziani (passate da 33 a 42,50 euro giorno, pari a 285 al mese), dopo la segnalazione da parte della Campagna “Trasparenza e diritti” e del Comitato Associazioni Tutela (CAT) della mancata erogazione di prestazioni alberghiere obbligatorie (ad esempio, ma non solo, lavanderia, stireria). Tanto più che, come è evidente, prestazioni di questo tipo non possono essere … retroattive.
lunedì 2 febbraio 2015
Quale idea di servizio e come cambiano i Centri diurni (ex CSER) per persone con disabilità intellettiva della regione Marche?
Come cambiano i centri diurni per persone con disabilità
intellettiva (ex CSER) nella regione Marche, dopo le modifiche sugli
standard apportate nella legge di assestamento di bilancio (legge 3/2014, art. 32), che prevede una doppia tipologia di Centro o di utenza
all’interno dello stesso? La scheda analizza
e commenta i cambiamenti apportati, cercando anche di verificarne l’impatto
sulla attuale situazione dei servizi (circa 70, per oltre 1060 utenti).
L’approfondimento si allarga al modello di servizio disegnato, alla sua
sostenibilità in termini di qualità dell’intervento, soffermandosi anche sulla
previsione di frequenza obbligatoria di un CD per i 2/3 degli utenti delle
ridesignate “comunità alloggio” (non rivolte a disabili gravi).
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