sabato 25 aprile 2015

Siamo tutti responsabili!? Lettera aperta alla “comunità marchigiana”

Questa lettera è pervasa di una grande amarezza. Ammettiamo di avere qualche difficoltà, in questo momento, a nutrire speranza. Forte è la sensazione di una profonda sconfitta. Tentiamo di spiegarci. La legislatura regionale si chiude in un quadro drammatico per il settore sociale. Sia per quanto riguarda l’entità della riduzione di bilancio, sia per come tutta la vicenda si è consumata. Ciò si aggiunge alla nuova regolamentazione sui servizi sociosanitari che avrà pesanti ripercussioni su alcuni interventi.
In una situazione di pressoché totale disinteresse collettivo, ci si è trascinati per mesi, in attesa di un bilancio regionale 2015, continuamente rimandato. L’esito, a legislatura pressoché conclusa, è il sostanziale azzeramento del  finanziamento regionale per il sociale.  Mancano circa 30 milioni di euro. Gli effetti saranno pagati duramente dalle fasce più deboli della popolazione, coloro che hanno necessità e urgenza di interventi sociali. Una cosa è certa:  non si troveranno i responsabili. Perché in ordine di responsabilità c’è “la crisi”, le politiche europee, quelle di risanamento, il governo, la regione,  i comuni, il comune.
Se la causa prima è, certo, il taglio di oltre 4 miliardi del governo (legge stabilità 2015) alle Regioni, l’effetto ultimo sarà quello descritto. La Regione non ha dunque responsabilità, meno che meno i Comuni.  Ognuno subisce, passivamente, gli effetti. Tutti fanno mostra di responsabilità. 
Ma quali azioni hanno messo in campo gli uni e gli altri per contrastare questa deriva? C’era consapevolezza dei rischi riguardo il mantenimento dei servizi per le fasce più deboli della popolazione? Di fronte ad un taglio che avrebbe messo in ginocchio gli interventi di una Regione, con l’azzeramento del finanziamento di un intero settore, quali azioni sono state intraprese? Di fronte ad una proposta (dicembre 2014) di bilancio regionale 2015 a zero cifre, quali iniziativeeffettive, sono state prese dai Comuni e dalle sue forme di rappresentanza? 
E’ sbagliato affermare che né Regione, né Comuni hanno fatto tutto quello che era nelle loro possibilità per contrastare questo esito?

martedì 14 aprile 2015

No alla tassa sulla indennità di accompagnamento, No all'aumento delle rette

PARTECIPA ALLA PETIZIONE


Ciao,
La delibera che entro questa settimana la Regione Marche emanerà sul Fondo di Solidarietà e convenzione tra ASUR e gestori  di servizi sociosanitari, non sostiene, come dichiarato le maggiori spese degli utenti dei servizi sociosanitari (disabili, demenze, disturbi psichici, anziani non autosufficienti), ma si trasforma in un canale di compensazione per i Comuni. La delibera obbliga utenti anche con reddito zero a contribuire, prevedendo  una sorta di tassa sull'indennità di accompagnamento. Per migliaia di anziani non autosufficienti e persone con demenze, ricoverati presso le residenze sociosanitarie si legittima un aumento del 50% della retta prevista

RITENIAMO TUTTO QUESTO  UNA INGIUSTIZIA. UN PROVVEDIMENTO A DANNO DEI PIU’ DEBOLI
Premiamo per  modificare questo provvedimento, chiediamo in tanti di cambiarlo
SE SEI D'ACCORDO INOLTRA, NEL PIU’ BREVE TEMPO POSSIBILE, QUESTA MAIL AGLI INDIRIZZI CHE TROVI SOTTO, FIRMANDOTI.
RICORDA dI FARLO CON IL TASTO "INOLTRA " E TAGLIANDO QUESTA INTRODUZIONE.
POI GIRALA IL PIU' POSSIBILE AI TUOI CONTATTI PER POTER FARE LA STESSA COSA.

Messaggio inviato ed scritto da "CAMPAGNA TRASPARENZA  E DIRITTI" 

IMPORTANTE inviare comunicazione dell’effettuato invio a trasparenzaediritti@gmail.com


- Gian Mario Spacca, presidente della giunta regionale
- Luigi Viventi, Assessore Servizi sociali
- Pietro Marcolini, Assessore Bilancio
- Almerino Mezzolani, Assessore Salute

Modificare la delibera sul fondo solidarietà. No alla tassa sulla indennità di accompagnamento, no all’aumento delle rette
    La bozza di delibera
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in oggetto che dovrebbe sostenere utenti e Comuni per le maggiori spese causate dalle recenti delibere regionali sui servizi sociosanitari, obbliga utenti anche con redditi (valori Isee) pari a zero, a contribuire obbligatoriamente anche quando non previsto da precedenti regolamenti comunali. Si tratta di una vera e propria tassa sulla indennità di accompagnamento (0,70 euro per ora di frequenza centro diurno). La delibera, rinnegando le precedenti impostazioni,  lascia totale margine ai comuni rispetto ai criteri di contribuzione ma contemporaneamente fissa un obbligo di compartecipazione sulle ipotetiche soglie fissate dai Comuni.
    Si permette poi ai gestori delle residenze protette per anziani non autosufficienti e demenze di poter aumentare le rette a carico degli utenti fino al 50% della quota (da 33 euro a 49). 
    nel condividere le richieste della Campagna “Trasparenza e diritti”chiedo pertanto, di modificare la delibera, prevedendo di
- fissare una soglia isee sotto la quale c’è esenzione dalla contribuzione e definire fasce di contribuzione vali de per tutto il territorio regionale
- non prevedere quote aggiuntive a carico degli utenti oltre quelle già definite
  

nome
cognome
luogo residenza

se anche a nome di associazione aggiungere anche quello  

scarica il testo della petizione 

domenica 12 aprile 2015

Bilancio regionale. La supposta filantropia della sanità. Prima toglie al sociale con i suoi pesanti effetti, ora regala?

la questione della premialità della sanità, 12 milioni di euro, che verrebbe trasferita al sociale con la variazione di bilancio è davvero incredibile e stucchevole.Prima "affamano" il sociale nei servizi sociosanitari, riducendo le quote sanitarie di competenza, sottostimando i costi, oppure non assumendole per nulla (come l’assistenza tutelare nelle cure domiciliari). Caricando così su utenti e Comuni oneri di competenza sanitaria. Una situazione che ha prodotto anche una interrogazione parlamentare. Ora (vedremo quando e come) il cosiddetto sociale diventerebbe addirittura oggetto della beneficienza della sanità.

sabato 11 aprile 2015

Basta con la propaganda sulla pelle dei più deboli

Caro Spacca, cari tutti, basta con la propaganda sulla pelle dei più deboli. Un vanto che non vi appartiene. C’è stato bisogno di una ingente mobilitazione organizzata in due giorni, da uno sparuto gruppo di piccole associazioni, dopo aver visto la pdl di variazione della giunta del 30 marzo e il testo uscito dalla Commissione bilancio che prevedeva risorse zero per il sociale. Vi abbiamo mostrato le tabelle con tutti quei ripetuti zero. Se avete cambiato lo si deve alla massiccia pressione dal basso che avete ricevuto. Altrimenti lo avreste fatto prima.

Dal comunicato del presidente Spacca. “Il governo regionale si è fatto carico delle esigenze di sicurezza e dei bisogni sociali della comunità regionale. Con il reperimento, in extremis, di 12 milioni per i servizi sociali per i quali mi sono personalmente speso, si mettono a disposizione delle fragilità e del disagio ulteriori, importantissime risorse”.

 

giovedì 9 aprile 2015

Ci riguarda. Perché oggi era fondamentale esserci

Circa 200 persone hanno manifestato su iniziativa della Campagna “Trasparenza e diritti” e del “Comitato Associazioni Tutela”, oggi in occasione della seduta del Consiglio regionale con all'ordine del giorno l’esame e la votazione della variazione di bilancio 2015. Un presidio per denunciare il taglio pesantissimo dei fondi regionali sociali. Qui, un sinottico con i fondi 2015 rapportati con quelli 2014. Una situazione come denunciato in occasione della promozione della manifestazione inaccettabile e insostenibile. Accanto alla cancellazione  del taglio le associazioni hanno chiesto una radicale modifica della impostazione della bozza riguardante il fondo solidarietà, che rischia, invece di alleviare, di aumentare gli oneri a carico degli utenti dei servizi sociosanitari (disabilità, demenze, salute mentale, anziani non autosufficienti).   Vedremo nell’uno e nell’altro caso se nei pochi giorni rimasti per la fine della legislatura ci saranno le risposte attese. “Trasparenza e diritti” e Comitato Associazioni Tutela, monitoreranno, valuteranno e verificheranno. Se, come già è stato fatto notare, tra pochi giorni finisce la legislatura, non hanno termine le esigenze delle persone.

Il video



lunedì 6 aprile 2015

Taglio al fondo sociale. Non si poteva fare di più, come afferma Spacca, o non si poteva fare di peggio? Bilancio 2015. La proposta della giunta conferma il sostanziale azzeramento dei fondi sociali. La manovra in Consiglio giovedì prossimo per approvazione definitiva Appuntamento giovedì 9 aprile alle 10.00 nella sede del Consiglio regionale contro la manovra regionale

La proposta di bilancio regionale 2015 (pdl 266), conferma  le peggiori previsioni rispetto al bilancio 2015 riferito ai servizi sociali. Si tratta di un sostanziale azzeramento del fondo*. Nel comunicato stampa del presidente Spacca successivo alla approvazione del Bilancio si affermava È un atto di grande responsabilità e di estrema correttezza che recupera marginalità del bilancio e risorse accantonate o premialità che avrebbero dovuto essere spese ad esempio per la sanità ma vengono impiegate nel sociale, consentendo di mantenere gli impegni più urgenti assunti negli incontri avuti con le parti sociali. Invisibile la responsabilità al pari delle risorse che verrebbero impiegate nel sociale. L’unica cosa tangibile e verificabile è il mancato rifinanziamento di leggi regionali riguardanti persone con disabilità, infanzia, famiglia, detenuti, insieme ad altri interventi sociali. Una situazione di assoluta insostenibilità, invisibile solo a quanti non si rendono conto degli effetti su migliaia di cittadini fragili che hanno assoluta necessità di interventi e servizi sociali e sociosanitari. 
Il rimando, da parte del presidente Spacca, ad una successiva manovra del nuovo governo regionale è lontana dall’apparire un atto di responsabilità, appare invece l’ennesimo tentativo di scaricare su altri le proprie responsabilità. Altri che tenteranno poi  di dire che la colpa non è la loro ma di chi c’era prima; oltre che del governo nazionale, della cui compagine quello regionale fa parte. 
Non cadremo in questa trappola. All’assemblea chiediamo una modifica sostanziale della pdl della giunta attraverso il recupero delle quote di bilancio degli interventi che tutelano le categorie più deboli (minori, disabili, sostegno al reddito, ecc..) ed i fruitori dei servizi sociosanitari (domiciliari, diurni e residenziali) insieme ad una radicale modifica della bozza di delibera su fondo solidarietà e accordo contrattuale. 
Per questo motivo giovedì 9 presidieremo il Consiglio regionale con l’obiettivo di far modificare la proposta ma anche di denunciare le ambiguità e responsabilità regionali 

Giovedì 9 aprile, ore 10.00, in Consiglio regionale per 
- chiedere modifiche alla legge di bilancio 
- rivedere la bozza di delibera su fondo solidarietà per evitare aumento rette a carico degli utenti

Qui, la pdl 266 della giunta; si può confrontare lo stanziamento 2015 con quello 2014, con riferimento alle tabelle di finanziamento regionale