- Contratto con la
Casa di Cura Privata Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno per i 20 posti della
propria Comunità Protetta (CP/SRP3 ex D.A. n. 132/2004) – anni 2013 e
2014 (det 332 del
28.5.2014)
leggi il contratto
- Contratto con l’Istituto Psico Pedagogico “Opera Pia
Bergalucci” di Offida per l’ospitalità di disabili con gravi deficit
psico-fisici della AV5 presso la propria RP disabili – anni 2013 e
2014 (det 333 del
28.5.2014)
leggi il contratto
- Contratto con l’Istituto “Opera Pia Bergalucci” di Offida
per l’ospitalità di disabili fisici, psichici e sensoriali gravi della AV5
presso la propria RSA disabili - Anni 2013 e 2014 (det 334 del
28.5.2014)
leggi il contratto
venerdì 30 maggio 2014
Il Comune di Falconara Marittima approva l’ordine del giorno di modifica delle delibere sui servizi sociosanitari
leggi l'atto del Comune di Falconara "PER MODIFICA CONTENUTI DELIBERE REGIONE MARCHE
1011/2013 E 1195/2013 SUI SERVIZI SOCIOSANITARI"
mercoledì 28 maggio 2014
Le economie di scala … la dispersione e la …. gravità
Il ritornello con il quale
la Regione motiva la necessità di prevedere servizi residenziali (le strutture!)
non inferiori a 20 ed accorpate con altre con diversa tipologia di utenza
è quello delle economie di scala! Per il momento l’ipotesi è 60, poi magari ci
si accorgerà che 120 è ancora meglio! Poi magari si può estendere il
ragionamento anche ad altri settori. Ad esempio la scuola. Classi non inferiori
a 40 e magari scuole superiori di livello provinciale. Si può anche ritornare a
camere di ospedale a 6 letti. E’ lecito dire basta? Che certi discorsi non li
vogliamo più sentire.
Poi c’è l’altro assunto: se
sei “grave” e dunque la sanità paga qualcosa non sognarti ambienti abitabili,
degni di essere vissuti. Devi accontentarti del ….. reparto!
Approfondisci sul blog
di “Trasparenza e diritti”.
lunedì 26 maggio 2014
Il trucco c’è e si vede
La regione Marche non applica le norme, perché la
sanità avrebbe speso di più, per 13 anni sui livelli essenziali di
assistenza sociosanitaria (LEA) nei servizi per disabili gravi, salute mentale,
demenze, anziani non autosufficienti. Quando arriva a farlo, alcuni servizi per
persone non autosufficienti da sociosanitari diventano improvvisamente sociali.
Ed a pagarne le conseguenze sono gli utenti ed i Comuni (che sembrano ancora non
essersene accorti) su cui si vogliono far gravare anche oneri
sanitari.
Non rimaniamo in silenzio!
lunedì 19 maggio 2014
Le delibere sono sospese ma .... tre recenti accordi dell’ ASUR le applicano
Dopo l’ennesima assicurazione che le delibere non sarebbero
state applicate fino alla fine dei lavori dei tavoli di confronto, tre determine
Asur le applicano. Riguardano tre accordi recentemente stipulati:
- Convenzione con
Struttura Sanitaria denominata “Comunità Acquaviva”
per l’erogazione di prestazioni psichiatriche (SRP5)
Anno 2014 (n 270
del 29.4.2014)
-
Inserimento minore B.S. presso la Comunità Educativa per minori
“La Casa di Gigi” di Castignano (det
AV2, n. 696 del
7.5.2014)
- AV1
- Approvazione convenzione con la R.S.A. “Casa Argento” di Fossombrone per
erogazione prestazioni di assistenza sanitaria a pazienti non autosufficienti
per il periodo dal 1/1/2014 al 31/12/2014, (n. 293 del
9.5.2014)
Trasparenza e diritti insieme al
Comitato Associazioni tutela, lo scorso 9
maggio, ha chiesto conto alla Regione. Attendiamo le
risposte
venerdì 16 maggio 2014
Ancona, 6 giugno presentazione libro “Trasparenza e diritti”
Interverranno, Fabio Ragaini, curatore del libro, Piero Ciccarelli, direttore Servizio Salute regione Marche. Coordina, Giuseppe Forti
La presentazione del libro offrirà l’opportunità di riflettere sui bisogni, le esigenze ed
i diritti delle persone non autosufficienti. Il testo, a partire dalle problematiche poste, in particolare dai fruitori dei servizi, analizza, attraverso l’analisi accurata degli atti regolamentari, lo statodell’offerta e il contenuto della risposta nei servizi domiciliari,
diurni e residenziali nella regione Marche. L’incontro permetterà, inoltre, di
approfondire le questioni più rilevanti riguardanti i contenuti e le problematiche aperte dalle delibere sui servizi sociosanitari dell’estate scorsa oggetto di forti proteste da parte
di moltissime organizzazioni sociali.
scarica il volantino
i diritti delle persone non autosufficienti. Il testo, a partire dalle problematiche poste, in particolare dai fruitori dei servizi, analizza, attraverso l’analisi accurata degli atti regolamentari, lo statodell’offerta e il contenuto della risposta nei servizi domiciliari,
diurni e residenziali nella regione Marche. L’incontro permetterà, inoltre, di
approfondire le questioni più rilevanti riguardanti i contenuti e le problematiche aperte dalle delibere sui servizi sociosanitari dell’estate scorsa oggetto di forti proteste da parte
di moltissime organizzazioni sociali.
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giovedì 15 maggio 2014
Un incontro di presentazione della Campagna Trasparenza e diritti
La tutela dei diritti dei più deboli
martedì 27 maggio, ore 17.30 a Falconara Marittima presso Centro Pergoli, Piazza Mazziniscarica il volantino
lunedì 12 maggio 2014
Adempienti a corrente alternata? L’assistenza tutelare nelle cure a domicilio
Servizi sociosanitari e adempimenti nei confronti del
Ministero della Salute. L’impressione è la seguente: l’adempimento si cerca
quando la sanità risparmia. Si evita quando determina maggiore spesa (un po’
come l’appropriatezza). Non si capirebbe altrimenti perché ad esempio alcuni
servizi rivolti a disabili gravi non vogliono essere considerati come tali. O
perché quanto stabilito nei LEA riguardo l’assistenza tutelare viene
sistematicamente ignorato. Ovvero che le prestazioni di assistenza tutelare
nelle cure domiciliari devono essere assicurate e pagate dalla sanità (ASUR),
per il 50% del costo. Non rimaniamo in
silenzio!
venerdì 9 maggio 2014
Perché vogliamo case per abitare e non strutture per viverci
Ci sono differenze che non così
sottili. Eppure ancora sembrano invisibili.
Nessuno (chieditelo al volo, tu che stai
leggendo!!) vorrebbe vivere in
un luogo in cui l’orario in cui ti alzi o mangi, la scansione della giornata, i
vestiti che indossi … sono definiti dagli orari delle pulizie o dall’arrivo del
furgoncino con il cibo (preparato chissà dove… e non scelto!).
Nessuno vorrebbe stare, per 30 o 40
anni della sua vita, in un edificio con altre 20/30 persone, dove le stanze sono tutte grandi ed i corridoi lunghi. Dove ci sono spazi in
cui stai di giorno e spazi in cui stai di notte. Dove non possiedi oggetti
personali.
Sappiamo tutti il valore di queste
differenze: mangiare intorno al tavolo in 8, 10 persone, non è come mangiare in
un refettorio con altri 40. Sintonizzare la propria vita e le proprie scelte con
altre 8,10 persone è più semplice che farlo con altre 40.
Sappiamo che i numeri e le dimensioni
contano, quando di tratta di vivere. E noi abbiamo bisogno di spazi definiti, di
autonomia nel muoverci in spazi che si sono familiari, di abitudini personali ed
ogni tanto anche di eccezionalità. Vogliamo condividere esperienze piacevoli,
non ritmi organizzativi.
Ed allora, è così difficile capire perché stiamo
insistendo così tanto perché la Regione Marche continui a puntare su servizi di
piccole dimensioni e non su strutture con nuclei di 20+20+20 persone? C’è
qualcuno là fuori che vorrebbe farsi determinare la sua quotidianità dai
principi dell’economia di scala?
Ma è davvero soltanto una questione
economica, oppure sta ancora funzionando l’idea (indicibile!) che poi in fondo …. son
disabili …. già dovrebbero ringraziare …. sono un costo per la società….e poi
tutto dipende dalle persone che ci lavorano. No. Le persone che ci lavorano sono
esattamente nelle stesse condizioni delle persone di cui si occupano:
spersonalizzate da una routine basata su minutaggi e rese automatiche da un
contesto che non permette un incontro reale con l’altra persona. Il regolare
contratto di lavoro non basta. Tocca tornare a mettere in discussione, anche da
lavoratori, il sistema dei servizi ed il modello a cui fanno riferimento.
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