lunedì 20 giugno 2016

Servizi sociali e sociosanitari: bilancio 2016 e non solo Si attendono certezze dalla regione Marche

A pochi giorni dalla approvazione in Consiglio regionale della variazione bilancio 2016-18, sono forti le preoccupazioni delle associazioni che aderiscono alla Campagna “Trasparenza e diritti”, www.leamarche.blogspot.it, rispetto alla situazione degli interventi  sociali e sociosanitari e del loro finanziamento regionale. 

Seppur la Regione affermi la presenza, per il 2016, di disponibilità economiche pari a 70 milioni, nella proposta della giunta non sono chiare queste voci di bilancio e alla richiesta di chiarimenti non sono arrivate risposte.
A preoccupare è il quadro complessivo dei servizi che già nel 2015 e nei primi mesi del 2016 ha visto in molti territori regionali sospensioni di attività, riduzione nell’offerta di interventi o un aumento di contribuzione a carico degli utenti, tali in alcuni casi da pregiudicarne la fruizione, quand’anche servizi essenziali da garantire. Ricordiamo che nel 2015, sono stati azzerati finanziamenti di alcune leggi regionali (giovani, detenuti ed ex detenuti, immigrazione, povertà) o ridotti considerevolmente altri (famiglia, minori, infanzia).
Come più volte segnalato e denunciato dalla Campagna, vedi il documento sulle “questioni aperte”, (nel quale si può verificare lo stato dei finanziamenti nel triennio 2013-2015) molto pesante la situazione di centinaia di famiglie con congiunti ricoverati in strutture residenziali che da gennaio 2015; si sono visti assoggettare oneri per circa 1100 euro mese. Il promesso fondo regionale a sostegno non si è mai concretizzato, con una situazione pesantissima per tantissimi nuclei familiari che sono stati abbandonati a loro stessi. Peraltro inspiegabile il silenzio dei Comuni e dell’ANCI. La Regione, nonostante i solleciti si è contraddistinta per un inaccettabile silenzio.
Situazione altrettanto difficile dei centri diurni disabili.  In alcuni è stato ridotto lo standard di personale riducendone le attività, in altri casi i Comuni, nonostante le norme lo impediscano, chiedono agli utenti di assumere l’intera, o gran parte, della quota sociale (circa 18 euro giorno). Anche in questo caso mettendo a rischio la frequenza di un servizio che ASUR e Comuni sono tenuti ad assicurare. 
L’auspicio è che la manovra di bilancio dia effettive garanzie, assicurando, attraverso finanziamenti certi,  le risposte che molte persone da troppo tempo attendono. E dunque che i tanti milioni di euro annunciati (70) per interventi e servizi sociali e sociosanitari, siano tali ed effettivamente, da subito, spendibili.

20 giugno  2016

Campagna Trasparenza e diritti

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