Secondo il presidente della Commissione Bilancio, Francesco
Giacinti, “per coprire i fabbisogni legati al sociale occorrono 14 milioni di
euro che verranno stanziati con l’assestamento”, (nota ANSA, 18 settembre).
I conti non tornano
alla Campagna “Trasparenza e diritti” che nei giorni scorsi aveva lanciato
l’allarme, circa l’entità del ripristino.
Come è noto nel bilancio 2015 per i servizi sociali mancavano circa 34 milioni
di risorse regionali dei circa 64 complessivi. 30 dei quali derivanti da fondi
nazionali. I 14 milioni indicati, cui si aggiungono gli 1,2 milioni già
stanziati possono essere sufficienti se ai 30 di fondo nazionale del 2014 se ne
aggiungono circa 18. Non pare dunque
che i 14 milioni che verrebbero stanziati nell’assestamento di bilancio siano in
grado di assicurare ai Comuni le quote di cofinanziamento incassate nel 2014, e
sui quali hanno programmato i bilanci ed i servizi nel 2015.
Gli aumenti dei finanziamenti sociali per il 2015 da parte dello Stato (vedi pagina 7), possono portare nelle casse regionali qualche milione di euro in
più rispetto al 2014 (peraltro, occorre far notare, che la gran parte
degli interventi statali hanno destinazione vincolata e dunque non si tratta di
un fondo indistinto); qualche altro milione può essere aggiunto dall’aumento
delle quote sanitarie in alcuni servizi sociosanitari, ma si rimane comunque
molto lontani dalle cifre occorrenti per finanziare gli interventi erogati dai Comuni nel 2105.
Le cifre indicate,
purtroppo, non dunque sono rassicuranti, e confermano, le nostre grandi
preoccupazioni. Se si vogliono davvero coprire i bisogni sociali, ed evitare
tagli da parte dei Comuni negli ultimi mesi dell’anno, la cifra indicata deve
subire un consistente aumento.
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