martedì 15 settembre 2015

Fondo sociale regionale. E’ tempo di fatti

E’ tempo che senza indugio la Regione mantenga gli impegni e metta a disposizione dei Comuni i finanziamenti necessari per mantenere i servizi che si stanno erogando                                                                 



                          Presidente giunta regione Marche  
p.c. Membri Consiglio regionale 


Oggetto: Fondo sociale regionale 2015.   
         

          Gentile presidente,

          Le scriviamo in riferimento al ripristino del fondo sociale regionale 2015. Abbiamo urgenza di conferme riguardo il ripristino con le quote del 2014, tali da assicurare ai Comuni le quote di finanziamento per i servizi che stanno erogando nell’anno in corso.
          Abbiamo bisogno di certezze. All’indomani dell’approvazione della pdl di rendiconto 2014 dello scorso 7 agosto, avevate affermato che in quel provvedimento erano stati trovati i soldi per rifinanziare il fondo sociale così da assicurare ai Comuni l’erogazione dei servizi sociali. Successivamente, il linguaggio, ci pare, sia progressivamente mutato. I suoi riferimenti al finanziamento del fondo sociale sono stati sempre più sfumati (vedi ultimi due incontri provinciali di ascolto).  L’assessore al Bilancio Cesetti, a più riprese,  ha affermato che il finanziamento avverrà secondo i reali fabbisogni.

Una affermazione che se presa davvero sul serio, dovrebbe significare l’aumento della quota regionale, tanti sono i bisogni insoddisfatti. Ma così come formulata può evocare invece un’altra possibilità, quella di giustificare una diminuzione del finanziamento sulla base di una supposta valutazione del bisogno (che sarebbe dunque inferiore). Tanto più che queste stesse affermazioni si accompagnano ad una prassi ben conosciuta e non rassicurante: quella di accompagnare a queste dichiarazioni, risorse  finanziarie, che però non attengono a competenze regionali (vedi ad esempio gli oltre 11 milioni del fondo nazionale non autosufficienze o quelle riguardanti il fondo nazionale politiche sociali).
          Insomma caro presidente, abbiamo bisogno di certezze che per essere tali necessitano di impegni, in tempi brevissimi, su numeri precisi.
Se questo non accade, da qui a poco gli utenti dei servizi ricominceranno a  sentire la pressione dei Comuni riguardo ai tagli e facilmente si passerà dalla possibilità alla certezza.
          Un’incertezza che rende estremamente difficile la quotidianità di migliaia di famiglie. Converrà  con noi che ciò non è tollerabile.
          Certi  di un suo pronto riscontro, inviamo cordiali saluti



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