venerdì 21 settembre 2012

La Campagna “Trasparenza e diritti” incontra la V Commissione Consiliare e le chiede di sollecitare il governo regionale nell’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza

La Campagna “Trasparenza e diritti” incontra la V Commissione Consiliare  e le chiede di sollecitare il governo regionale nell’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza.Non per dire che servono più soldi ma che vengono spesi male: specie in tempi di tagli alla spesa le carenze della governance regionale in materia socio-sanitaria ricadono tutte sulle persone più fragili ed anche  sugli Enti locali. L’incontro con la V Commissione è un’ulteriore tappa della Campagna “Trasparenza e diritti”, promossa da 44 organizzazioni, e con l’adesione di molte altre, della regione Marche che riuniscono in un’unica battaglia gli operatori dei servizi e gli utenti e le loro famiglie. Si chiede alla Regione l’applicazione dei Livelli essenziali di assistenza insieme ad interventi normativi e programmatori riguardo i servizi sociosanitari rivolti a disabili gravi, soggetti con patologie croniche e non autosufficienti, persone con demenza, malati psichiatrici e si chiede che gli interventi necessari siano frutto di un percorso condiviso e partecipato con chi “lavora sul campo”.

I rappresentanti della Campagna hanno presentato contenuti e dati evidenziando una situazione regionale  nella quale la  deregolamentazione produce effetti estremamente negativi per le persone, le loro famiglie ed il sistema complessivo dei servizi. Ad esempio:

-  in molte situazioni si applicano i criteri di ripartizione dei costi per la disabilità non grave a soggetti gravi. Ciò significa che il servizio sanitario invece di pagare il 70% paga il 40 e l’utente ed il Comune invece del 30 il 60. Con rette a carico degli utenti anche di 2000 euro mese.

- Servizi che non si attivano per mancanza di definizione delle regole di funzionamento (quanto costa e chi deve pagare)

-  Nei rinnovi delle convenzioni l’Asur tenta di ridurre le proprie  competenza. Ad esempio in un Centro diurno per malati Alzheimer da un anno al successivo gli oneri sanitari sono passati dall’80% al 40%, caricando il 60% sugli utenti o i Comuni.

-  La mancata definizione degli standard di funzionamento (personale) dei servizi determina situazioni diversissime da territorio a territorio sia in termini di prestazioni erogate che di costi.

- La mancata previsione di fabbisogno ripartito per territori produce la presenza di aree regionali ricche di servizi ed aree assolutamente carenti, con la necessità di ricovero anche a centinaia di Km di distanza.
L’applicazione corretta dei LEA insieme alla determinazione degli altri aspetti programmatori impedirebbe situazioni come quelle indicate, la definizione delle regole di funzionamento impedirebbe  discrezionalità e molto spesso anche clientelismo, con servizi presenti su tutto il territorio e condizioni di accesso e permanenza uguali per tutti. Servizi obbligatori per legge di cui le persone hanno bisogno e diritto.
La Commissione ha preso l’impegno di sollecitare la Regione riguardo le questioni indicate dalla Campagna e di sentire sul  tema l’assessore alla salute. Incontro con l’assessore Mezzolani, atteso anche dai promotori della Campagna dallo scorso mese di giugno.

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