Con la presentazione alla
stampa ha preso il via la Campagna promossa da 44 organizzazioni della regione
Marche nella quale si chiede alla Regione interventi normativi e programmatori
riguardo i servizi sociosanitari rivolti a dosabili gravi, soggetti con patologie
croniche e non autosufficienti, persone con demenza, malti psichiatrici.
La Campagna ha un duplice obiettivo:
- dare applicazioni ai livelli essenziali
di assistenza sociosanitaria che attendono di essere recepiti dalle Marche da
10 anni (emanati dal governo nel 2001)
- regolamentare l’offerta di questi
servizi (domiciliari, diurni, residenziali) sull’intero territorio regionale.
Ciò significa definire in maniera trasparente quanti se ne prevedono, con che
distribuzione territoriale, come funzionano, quanto costano, chi li paga.
Tutto questo attraverso un percorso
partecipato che eviti applicazioni strumentali della normativa sui livelli
essenziali volta a ridurre gli oneri di competenza sanitaria caricando sugli
utenti tariffe insopportabili con la conseguente impossibilità di accedere ai
servizi.
L’attuale situazione di deregolamentazione
produce effetti estremamente negativi per le persone e le loro famiglie. Ad
esempio:
- In molte situazioni si applicano i criteri
di ripartizione dei costi per la disabilità non grave a soggetti gravi. Ciò
significa che il servizio sanitario invece di pagare il 70% paga il 40 e
l’utente ed il Comune invece del 30 il 60.
- Nei rinnovi delle convenzioni l’Asur tenta
di ridurre le proprie competenza. Ad esempio in un Centro diurno per
malati Alzheimer da un anno al successivo gli oneri sanitari sono passati
dall’80% al 40%, caricando il 60% sugli utenti o i Comuni.
- La mancata definizione degli standard di
funzionamento (personale) dei servizi determina situazioni diversissime da
territorio a territorio sia in termini di prestazioni erogate che di costi.
- La mancata previsione di fabbisogno
ripartito per territori determina la presenza di aree regionali ricche di
servizi ed aree assolutamente carenti, con la necessità di ricovero anche a
centinaia di Km di distanza.
- L’applicazione corretta dei LEA insieme
alla determinazione degli altri aspetti programmatori impedirebbe situazioni
come quelle indicate, la definizione delle regole di funzionamento impedirebbe discrezionalità
e molto spesso anche clientelismo, con servizi presenti su tutto il territorio
e condizioni di accesso e permanenza uguali per tutti.
Nei prossimi giorni è atteso un incontro
con la regione Marche nel quale verranno presentate le richieste contenute
nell’appello, successivamente si avvieranno iniziative nei confronti in
particolare di enti locali e sindacati
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