sabato 14 luglio 2012

Comunicato stampa 4/7/2012: gli obiettivi della campagna

Con la presentazione alla stampa ha preso il via la Campagna promossa da 44 organizzazioni della regione Marche nella quale si chiede alla Regione interventi normativi e programmatori riguardo i servizi sociosanitari rivolti a dosabili gravi, soggetti con patologie croniche e non autosufficienti, persone con demenza, malti psichiatrici.

La Campagna ha un duplice obiettivo:
- dare applicazioni ai livelli essenziali di assistenza sociosanitaria che attendono di essere recepiti dalle Marche da 10 anni (emanati dal governo nel 2001)
- regolamentare l’offerta di questi servizi (domiciliari, diurni, residenziali) sull’intero territorio regionale. Ciò significa definire in maniera trasparente quanti se ne prevedono, con che distribuzione territoriale, come funzionano, quanto costano, chi li paga.
Tutto questo attraverso un percorso partecipato che eviti applicazioni strumentali della normativa sui livelli essenziali volta a ridurre gli oneri di competenza sanitaria caricando sugli utenti tariffe insopportabili con la conseguente impossibilità di accedere ai servizi.

L’attuale situazione di deregolamentazione produce effetti estremamente negativi per le persone e le loro famiglie. Ad esempio:
- In molte situazioni si applicano i criteri di ripartizione dei costi per la disabilità non grave a soggetti gravi. Ciò significa che il servizio sanitario invece di pagare il 70% paga il 40 e l’utente ed il Comune  invece del 30 il 60.
- Nei rinnovi delle convenzioni l’Asur tenta di ridurre le proprie  competenza. Ad esempio in un Centro diurno per malati Alzheimer da un anno al successivo gli oneri sanitari sono passati dall’80% al 40%, caricando il 60% sugli utenti o i Comuni.
- La mancata definizione degli standard di funzionamento (personale) dei servizi determina situazioni diversissime da territorio a territorio sia in termini di prestazioni erogate che di costi.
- La mancata previsione di fabbisogno ripartito per territori determina la presenza di aree regionali ricche di servizi ed aree assolutamente carenti, con la necessità di ricovero anche a centinaia di Km di distanza.
- L’applicazione corretta dei LEA insieme alla determinazione degli altri aspetti programmatori impedirebbe situazioni come quelle indicate, la definizione delle regole di funzionamento impedirebbe  discrezionalità e molto spesso anche clientelismo, con servizi presenti su tutto il territorio e condizioni di accesso e permanenza uguali per tutti.

Nei prossimi giorni è atteso un incontro con la regione Marche nel quale verranno presentate le richieste contenute nell’appello, successivamente si avvieranno iniziative nei confronti in particolare di  enti locali e sindacati 

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