Con l’aumentato contributo regionale i Comuni devono ripristinare i servizi tagliati e dare risposte a chi è in lista di attesa; non devono firmare la convenzione sui centri diurni disabili che non riconosce la gravità di tutti i frequentanti; fare pressione sulla Regione per il fondo solidarietà e contestualmente assumersi le responsabilità che competono sulla integrazione delle rette
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