giovedì 26 maggio 2016

Il Ministero continua a tacere sui criteri utilizzo fondo non autosufficienza 2015 delle Marche

Gent.mo, Ministro Welfare
Gent.mo, Direttore generale per inclusione e politiche sociali


Ci sentiamo irrisi! Lo scorso 15 dicembre, Vi abbiamo chiesto di intervenire in merito alle modalità di utilizzo da parte della regione Marche del fondo per le non autosufficienze 2015. La richiesta era motivata, allegando gli atti regionali, alla non corrispondenza dell’utilizzo del fondo con i criteri stabiliti nel decreto di riparto. Dalle delibere regionali (1070 e 1032/2015) si evince che circa 7 milioni di euro del fondo, non sono stati destinati dalla regione Marche per interventi e servizi alle persone come inequivocabilmente, dal 2015, stabilisce il decreto di riparto. Sono stati trasferiti agli Ambiti territoriali, in sostituzione di un precedente fondo regionale, a sostegno dei costi del personale per la gestione degli Ambiti territoriali sociali.
Inequivocabile a questo proposito, quanto previsto nella citata dgr 1032, la quale prevede che parte del fondo nazionale sia utilizzata per funzione PUA; funzione non finanziabile con il fondo 2015.
            Bene. A seguito del nostro successivo sollecito del 15 marzo scorso, nel quale Vi ricordavamo, che (art. 5 del decreto) entro 30 giorni dal ricevimento del programma attuativo, da parte delle Regioni, il Ministero valuta la coerenza con le finalità di cui all’articolo 2, procedendo successivamente “alla erogazione delle risorse spettanti a ciascuna Regione”, il 22 marzo, vi siete limitati a rispondere di aver chiesto chiarimenti alla regione Marche.
            Evitiamo di prenderci in giro. Noi vi abbiamo chiesto di intervenire (come abbiamo visto è una vostra prerogativa, tanto che siete autorizzati nel caso ci sia discrepanza tra indicazione del decreto e utilizzo regionale a non trasferire i fondi) perché riteniamo che la  regione Marche abbia utilizzato parte del fondo 2015 per funzioni non previste e dunque non finanziabili. 
            Il punto dunque è un altro. E su questo vi chiediamo una chiara risposta. Dovete dirci, Voi e non altri, se sulla base degli atti regionale, è legittima la modalità con cui la nostra Regione ha utilizzato il fondo 2015 e se conseguentemente avete trasferito i fondi.
            Se lo avete ritenuto legittimo, avete il dovere di rispondere alle nostre obiezioni; se no, di darcene comunicazione. Crediamo che ciò risponda ad una minima esigenza di rispetto nei confronti di associazioni che quotidianamente si confrontano con i problemi che vivono le persone non autosufficienti ed i loro nuclei familiari.
Vorremmo, in conclusione, affinché sia ben chiaro il senso di questo nostra richiesta, indicare il dato  marchigiano, riferito ai solo ultra65 non  autosufficienti beneficiari di indennità di accompagnamento (criterio di ammissione alla graduatoria per assegni di cura finanziati con il fondo nazionale). Sono circa 42.000 quelli (con IA) che vivono a casa. L’assegno di cura viene fruito da circa 2000 persone (circa il 5%). Possiamo permetterci che i pochi fondi che transitano per il Fnna, venga utilizzato per altre funzioni? Che ciò non accada è una responsabilità che dovete assumervi e che non potete delegare ad altri.
            Restiamo in attesa di risposta e vorremmo leggere un testo privo di ambiguità

            Cordiali saluti
                                                                                 Per le organizzazioni
                                                                     Roberto Frullini, Fabio Ragaini 

26 maggio 2016

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