Gentile
presidente Ceriscioli,
A
breve dovrebbe venire sottoposto ad approvazione l’atto riguardante il
cosiddetto fondo solidarietà; fondo previsto dalla Regione Marche a sostegno
dei maggiori oneri a carico di utenti e comuni derivanti dalla applicazione
delle delibere sui servizi sociosanitari (dgr 1011 e 1195/2013, 1331/2014).
I
contenuti delle ultime bozze che abbiamo potuto visionare (che non
corrispondono sicuramente a quelle in via di approvazione) sono dal nostro
punto di osservazione negative (di seguito alcune parti della ns nota dello
scorso aprile). Successivamente, abbiamo appreso di alcune modifiche
migliorative, in particolare sull’impegno, assunto nel testo, di definire - a
partire dal 1 ottobre 2015 - soglie Isee di compartecipazione a livello
regionale.
Fino
a quella data, la bozza di delibera lascerebbe in vigore i criteri di
regolamentazione definiti dai singoli Comuni.
Ciò
che nel contenuto del testo riteniamo iniquo e inaccettabile è, nel
semiresidenziale, la previsione di contribuzione minima quand’anche i redditi
degli utenti (valori Isee) siano pari a zero.
Considerato
che il criterio sul quale definire la compartecipazione a carico dell’utente
deve far riferimento ad una valutazione definita con criteri Isee (in vigore
dal 1 gennaio 2015), riteniamo, come detto, del tutto ingiusto che si preveda
una contribuzione anche con redditi pari a zero, o assimilabili.
Chiediamo
pertanto che nel testo si modifichi la parte, presente in alcuna normativa
regionale, nella quale si calcoli la compartecipazione calcolata sul valore/ora
indennità di accompagnamento moltiplicato per ore di frequenza. Si chiede di
prevedere di lasciare, fino al 30 settembre, l’indicazione del mantenimento
della regolamentazione secondo quanto stabilito dai regolamenti comunali in
vigore e di rimandare alla prevista definizione regionale i criteri di
contribuzione per tutti i servizi.
Sullo
specifico della situazione dei Centri diurni per disabili (oltre 1000 utenti
per circa 70 servizi), invieremo a breve una specifica nota. Qui solo per
segnalare, ancora una volta, i negativi effetti (in termini di standard e
tariffa) sull’attuale sistema dei servizi degli standard previsti dalla dgr
1331/2014 e dalle modifiche al Regolamento 3/2006 in materia di autorizzazioni.
Oltre all’illegittimo e forzato confinamento del 35% degli utenti all’interno
della tipologia “socio assistenziale” (che non prevede tariffa e quota
sanitaria forfetaria).
Confidando
nella presa in considerazione della presente, disponibili per quanto riterrà opportuno,
inviamo cordiali saluti
Campagna “Trasparenza e diritti” - Comitato Associazioni Tutela
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