venerdì 3 luglio 2015

Delibera Fondo solidarietà. Le richieste di modifica

          Gentile presidente Ceriscioli,

          A breve dovrebbe venire sottoposto ad approvazione l’atto riguardante il cosiddetto fondo solidarietà; fondo previsto dalla Regione Marche a sostegno dei maggiori oneri a carico di utenti e comuni derivanti dalla applicazione delle delibere sui servizi sociosanitari (dgr 1011 e 1195/2013, 1331/2014).
          I contenuti delle ultime bozze che abbiamo potuto visionare (che non corrispondono sicuramente a quelle in via di approvazione) sono dal nostro punto di osservazione negative (di seguito alcune parti della ns nota dello scorso aprile). Successivamente, abbiamo appreso di alcune modifiche migliorative, in particolare sull’impegno, assunto nel testo, di definire - a partire dal 1 ottobre 2015  -  soglie Isee di compartecipazione a livello regionale.
          Fino a quella data, la bozza di delibera lascerebbe in vigore i criteri di regolamentazione definiti dai singoli Comuni.


          Ciò che nel contenuto del testo riteniamo iniquo e inaccettabile è, nel semiresidenziale, la previsione di contribuzione minima quand’anche i redditi degli utenti (valori Isee) siano pari a zero.
          Considerato che il criterio sul quale definire la compartecipazione a carico dell’utente deve far riferimento ad una valutazione definita con criteri Isee (in vigore dal 1 gennaio 2015), riteniamo, come detto, del tutto ingiusto che si preveda una contribuzione anche con redditi pari a zero, o assimilabili.
          Chiediamo pertanto che nel testo si modifichi la parte, presente in alcuna normativa regionale, nella quale si calcoli la compartecipazione calcolata sul valore/ora indennità di accompagnamento moltiplicato per ore di frequenza. Si chiede di prevedere di lasciare, fino al 30 settembre, l’indicazione del mantenimento della regolamentazione secondo quanto stabilito dai regolamenti comunali in vigore e di rimandare alla prevista definizione regionale i criteri di contribuzione per tutti i servizi.
          Sullo specifico della situazione dei Centri diurni per disabili (oltre 1000 utenti per circa 70 servizi), invieremo a breve una specifica nota. Qui solo per segnalare, ancora una volta, i negativi effetti (in termini di standard e tariffa) sull’attuale sistema dei servizi degli standard previsti dalla dgr 1331/2014 e dalle modifiche al Regolamento 3/2006 in materia di autorizzazioni. Oltre all’illegittimo e forzato confinamento del 35% degli utenti all’interno della tipologia “socio assistenziale” (che non prevede tariffa e quota sanitaria forfetaria).

          Confidando nella presa in considerazione della presente, disponibili per quanto riterrà opportuno, inviamo cordiali saluti

Campagna “Trasparenza e diritti” - Comitato Associazioni Tutela

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