domenica 15 luglio 2012

Incontro pubblico a Porto Sant'Elpidio, 18 Luglio ore 21.00

Il prossimo 18 luglio si svolgerà a Porto S. Elpidio un incontro pubblico con l'importante  presenza del presidente Anci Marche, Mario Andrenacci. Si tratta della prima iniziativa pubblica di presentazione della Campagna.



Adesione da parte dei Comuni: proposta di un Ordine del giorno

Il Comitato per la Campagna regionale per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e applicazione dei Livelli essenziali sociosanitari nelle Marche invita i Comuni ad aderire all'appello attraverso l'approvazione di un ordine del giorno

Questo il testo che si propone:


Ordine del giorno approvato dal Consiglio comunale di  …

Campagna regionale per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e applicazione dei Livelli essenziali sociosanitari nelle Marche. Adesione


Visto il contenuto dell’appello (allegato) con il quale 44 organizzazioni chiedono alla regione Marche
-  una rapida e coerente applicazione della normativa sui LEA che deve arrivare a definire la ripartizione dei costi solo dopo aver individuato, anche sulla base del documento (2007) del Ministero della salute sulle prestazioni semiresidenziali e residenziali, cosa definisce una fase intensiva, estensiva e di lungoassistenza; cosa connota un servizio a bassa intensità assistenziale; la chiara distinzione, ai fini della ripartizione degli oneri, nei servizi per la disabilità tra quelli per gravi da quelli per persone con disabilità in assenza di gravità;
- di sanare senza indugio le incongruità di servizi nei quali si è in presenza di incoerenza tra classificazione e funzione. In particolare riguardo le strutture che: a) hanno autorizzazione (e regole di funzionamento) per prestazioni di bassa intensità ed ospitano invece utenti con necessità assistenziali più alte; b) accolgono tipologia di utenza difforme da quella per la quale sono state autorizzate (ad esempio autorizzazione disabilità, utenza psichiatrica);
- di definire, laddove non sia stato fatto, il fabbisogno di strutture, comprendendo anche la ripartizione territoriale. Non si può, infatti, prevedere un fabbisogno su base regionale senza ripartizione territoriale che deve declinarsi con riferimento distrettuale/Ambito e non di Area vasta. 
- di stabilire per ogni tipologia di struttura lo standard di assistenza, definendo oltre il minutaggio anche le figure professionali addette; determinare conseguentemente in modo trasparente la tariffa corrispondente;
- di abrogare la dgr 1785-2009 che determina la ripartizione degli oneri solo di alcuni dei servizi diurni e residenziali rivolti alle persone con disabilità, prevedendo per strutture rivolte a disabili gravi una ripartizione di oneri sanità/sociale come quella per disabili non gravi.

Tenuto conto che
-  la mancata definizione di questi interventi ha pesanti ricadute per il sistema dei servizi socio sanitari territoriali ed in particolare per categorie di cittadini in particolare stato di debolezza
- Le prestazione previste nei  LEA (Dpcm 29.11.2001, allegato 1c, art. 54, legge 289/2002), compresi i servizi sociosanitari  devono essere assicurate ai cittadini
- la definizione degli altri aspetti regolamentari (fabbisogno, tariffe, standard) è stata ripetutamente oggetto d impegno da parte della Regione ma ancora non attuata in modo sistematico

Ritenuto
-  indispensabile  che tale definizione avvenga attraverso un percorso partecipato e condiviso a tutela dei fruitori dei servizi

IL  …..  

Delibera di aderire all’appello e di sostenere la Campagna per la regolamentazione dei servizi sociosanitari e applicazione dei Livelli essenziali sociosanitari nelle Marche 

scarica il testo dell'ordine del giorno completo

Rassegna stampa: Superando

L'articolo su Superando.it

sabato 14 luglio 2012

Rassegna stampa: Redattore sociale


Rassegna stampa: Tg Marche 4/7/2012

Servizio su TG Marche 4/7/12 19.30
Servizio su TG Marche 4/7/12 14.00


Rassegna stampa: messaggero 5/7/2012


Rassegna stampa: Corriere adriatico 5/7/2012


Comunicato stampa 4/7/2012: gli obiettivi della campagna

Con la presentazione alla stampa ha preso il via la Campagna promossa da 44 organizzazioni della regione Marche nella quale si chiede alla Regione interventi normativi e programmatori riguardo i servizi sociosanitari rivolti a dosabili gravi, soggetti con patologie croniche e non autosufficienti, persone con demenza, malti psichiatrici.

La Campagna ha un duplice obiettivo:
- dare applicazioni ai livelli essenziali di assistenza sociosanitaria che attendono di essere recepiti dalle Marche da 10 anni (emanati dal governo nel 2001)
- regolamentare l’offerta di questi servizi (domiciliari, diurni, residenziali) sull’intero territorio regionale. Ciò significa definire in maniera trasparente quanti se ne prevedono, con che distribuzione territoriale, come funzionano, quanto costano, chi li paga.
Tutto questo attraverso un percorso partecipato che eviti applicazioni strumentali della normativa sui livelli essenziali volta a ridurre gli oneri di competenza sanitaria caricando sugli utenti tariffe insopportabili con la conseguente impossibilità di accedere ai servizi.

L’attuale situazione di deregolamentazione produce effetti estremamente negativi per le persone e le loro famiglie. Ad esempio:
- In molte situazioni si applicano i criteri di ripartizione dei costi per la disabilità non grave a soggetti gravi. Ciò significa che il servizio sanitario invece di pagare il 70% paga il 40 e l’utente ed il Comune  invece del 30 il 60.
- Nei rinnovi delle convenzioni l’Asur tenta di ridurre le proprie  competenza. Ad esempio in un Centro diurno per malati Alzheimer da un anno al successivo gli oneri sanitari sono passati dall’80% al 40%, caricando il 60% sugli utenti o i Comuni.
- La mancata definizione degli standard di funzionamento (personale) dei servizi determina situazioni diversissime da territorio a territorio sia in termini di prestazioni erogate che di costi.
- La mancata previsione di fabbisogno ripartito per territori determina la presenza di aree regionali ricche di servizi ed aree assolutamente carenti, con la necessità di ricovero anche a centinaia di Km di distanza.
- L’applicazione corretta dei LEA insieme alla determinazione degli altri aspetti programmatori impedirebbe situazioni come quelle indicate, la definizione delle regole di funzionamento impedirebbe  discrezionalità e molto spesso anche clientelismo, con servizi presenti su tutto il territorio e condizioni di accesso e permanenza uguali per tutti.

Nei prossimi giorni è atteso un incontro con la regione Marche nel quale verranno presentate le richieste contenute nell’appello, successivamente si avvieranno iniziative nei confronti in particolare di  enti locali e sindacati 

Livelli essenziali e servizi sociosanitari nelle Marche

Un approfondimento

Le adesioni


Associazioni che hanno aderito: 

Federsolidarietà-Confcooperative Marche 
Associazione tutela salute mentale Vallesina 
Progetto Arca Ancona 
Associazione La Rondine Ancona

Come sottoscrivere l'appello


L’appello rimane  aperto alla sottoscrizione  


La segreteria è presso il Gruppo Solidarietà, via Fornace 23, 60030 Moie di Maiolati (An) 


Tel. Fax 0731.703327, grusol@grusol.it -  www.grusol.it. 


La segreteria del comitato su internet

Le associazioni che hanno promosso l'appello sulla regolamentazione dei servizi sociosanitari e l'applicazione dei LEA


Comitato promotore 
Gruppo Solidarietà, Moie di Maiolati (An) 
Unione italiana lotta distrofia muscolare (Uildm), Ancona  
Ass.  nazionale operatori sociali e sociosanitari (Anoss), Ancona 
Cooperativa Progetto Solidarietà, Senigallia (An)
Cooperativa Papa Giovanni XXIII, Ancona
Ass. nazionale genitori soggetti autistici (Angsa Marche), Ancona
Ass. Il Mosaico, Moie di Maiolati (An) 
Cooperativa Labirinto, Pesaro  
Ass. nazionale tutte le età attiva per la solidarietà (Anteas), Jesi
Centro H, Ancona       
Tribunale della salute, Ancona
Ass. nazionale guida legislazione handicappati trasporti  (Anglat Marche), Ancona
Ass. nazionale persone disabilita intellettiva relazionale (Anffas), Jesi 
Alzheimer Marche, Ancona  
Ass. italiana malati Alzheimer (Aima), Pesaro
Cooperativa Oblò, Monte san Vito - An
Tribunale diritti malato, Ancona 
Ass. italiana assistenza spastici (Aias), Pesaro 
Fondazione Paladini, Ancona  
Fondazione A.R.C.A. Autismo Relazioni Cultura e Arte, Senigallia  
Ass. Tutela salute mentale per la Vallesina, Jesi 
Ass. nazionale persone disabilita intellettiva relazionale (Anffas), Ancona 
Cooperativa Grafica & infoservice, Monte san Vito - An 
Cooperativa Irs L’Aurora, Ancona
Coordinamento nazionale comunità accoglienza (Cnca), Marche 
Comunità di Capodarco, Fermo
Cooperativa Atlante, Ancona 
Fondazione Opera Pia Mastai Ferretti, Senigallia
Unione nazionale associazioni per la salute mentale (Unasam Marche), Ancona 
Cooperativa Casa Gioventù, Senigallia (An)
Comitato regionale vita indipendente, Montappone - Fermo  
Cooperativa Archè, Senigallia (An)
Ass. ACE – Integra,  Pesaro 
Associazione  nazionale educatori professionali (Anep Marche), Ancona 
Cooperativa Coopera, Senigallia (An)
Ass. naz.le  per la promozione e la difesa dei diritti civili e sociali degli handicappati (Aniep), Ancona 
Cooperativa Crescere, Fano 
Ordine assistenti sociali Marche, Ancona
Ass. nazionale persone disabilita intellettiva relazionale (Anffas), Pesaro 
Antigone Marche, Ancona
Cooperativa La Gemma, Ancona 
Cooperativa Ama L’Aquilone, Castel di Lama (Ap) 
Ass. Un Tetto, Senigallia (An)
Ass. La Crisalide, Porto S. Elpidio - Fermo 

L'appello di 44 associazioni per regolamentare i servizi sociosanitari ed applicare i livelli essenziali di assistenza nelle Marche

La Regione Marche non ha dato applicazione sistematica alla normativa nazionale in materia di livelli essenziali di assistenza per quanto riguarda le prestazioni sociosanitarie (contenuti Dpcm 29.11.2001, allegato 1c, legge 289/2002). A tale carenza si aggiunge la mancata definizione per molti servizi sociosanitari di altri aspetti fondamentali ai fini della loro erogazione: fabbisogno, tariffe, standard assistenziali. Si crea in questo modo un’indeterminatezza dell’offerta e una grande disomogeneità del servizio in termini di prestazioni  e di costi che genera gravi conseguenze sulle condizioni delle persone disabili e malate e delle loro famiglie.


Le 44 organizzazioni che firmano l'appello chiedono alla Regione una sollecita definizione di quanto sopra indicato, attraverso un percorso partecipato e condiviso.