La
regione Marche dopo non aver, nonostante le pubbliche promesse, finanziato il
fondo per gli anni 2015 e 2016 e non averlo messo in bilancio neanche per il
2017, a seguito della denuncia della Campagna “Trasparenza e diritti” si
era formalmente impegnata a finanziarlo nel 2017. Lo aveva fatto attraverso il
comunicato stampa (evidenziazioni nostre), che riportiamo integralmente, del 20
dicembre 2016
DISABILITA’ E SALUTE MENTALE: FONDO SOLIDARIETA’ DELLA REGIONE. Con riferimento al comunicato stampa della “Campagna
trasparenza e diritti” del 18
dicembre scorso nel quale
veniva denunciato il mancato impegno assunto dal presidente della giunta
regionale di istituire il “fondo di solidarietà” per coprire gli oneri a carico
degli utenti ricoverati presso residenze sociosanitarie per persone con
disabilità e disturbi mentali, si ribadisce non solo la volontà, ma la decisione assunta dalla giunta
regionale di istituire il “fondo di solidarietà” impegnando per lo stesso, già
dall’anno 2017 in sede di prima variazione di bilancio, la somma di 2 milioni
di euro. Tale fondo sarà utilizzato, sulla base di una delibera che verrà
assunta dalla giunta immediatamente dopo l’approvazione della variazione di
bilancio 2017 e con criteri che saranno oggetto di confronto con i
tavoli regionali appositamente istituiti, per coprire quella parte della retta
di accesso alle strutture di accoglienza per persone con problemi di salute
mentale, che spetterebbe pagare agli utenti in base ad una specifica e
vincolante norma nazionale (DGR 1331/2014). La giunta regionale quindi viene
incontro alle famiglie che ne hanno bisogno colmando, attraverso il Fondo,
quella differenza di quota che in base alla legge nazionale dovrebbe essere
versata dal cittadino. La differenza sarà rimborsata attraverso i Comuni.
Ripetute, in questi ultimi mesi, sono state le richieste
da parte della Campagna di avere conferma del finanziamento 2017. Nessuna risposta è stata data. Un silenzio
che induce a pensare che il presidente Ceriscioli non manterrà la promessa
neanche nel 2017. Ricordiamo che sono stimabili (perché nessun dato è stato mai
fornito dalla regione Marche) in alcune centinaia gli utenti e le famiglie
ricoverate in residenze per cui a partire dal gennaio 2015 sono scattate
compartecipazioni alla spesa pari a 1100-1300 euro mese. Il Fondo sarebbe
dovuto intervenire a sostegno di questi utenti in tutti quei casi (la
stragrande maggioranza) in cui i loro redditi non fossero stati sufficienti a
coprire il costo delle rette.
Un fondo che pari ad altri sostegni economici a
persone non autosufficienti, è opportuno che arrivi direttamente agli utenti, una volta determinata
da parte della Regione Marche la soglia reddituale sulla quale definire la
compartecipazione. Tutto questo per evitare passaggi attraverso i Comuni che,
in questi anni, nonostante specifiche competenze istituzionali riguardo
l’integrazione delle rette, tranne rarissime e lodevoli eccezioni, si sono,
attraverso i più creativi stratagemmi, rifiutati di sostenere queste famiglie.
Al fine dunque di evitare spiacevoli sorprese è opportuno che dopo le beffe delle reiterate promesse
regionali non mantenute si aggiungano quelle di fondi poi discrezionalmente
utilizzati dai Comuni. Ma intanto, Il presidente Ceriscioli e l’intera giunta
regionale mantenga le promesse e ci eviti di constatare l’ennesimo disimpegno e
l’ennesima bugia.
Campagna Trasparenza e diritti
16 ottobre 2017
Per un approfondimento
rimandiamo a Fondosolidarietà. A che punto siamo?
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