martedì 30 dicembre 2014

Centri diurni disabili. Come possono i Comuni firmare l’accordo sui servizi sociosanitari?

Prendiamo la questione Centri diurni disabili (CSER). L’Accordo Regione/enti gestori stabilisce che la quota sanitaria dovuta (70% della tariffa) verrà corrisposta solo fino ad un massimo di 10 utenti dei CSER. Per gli “eccedenti”, l’Asur pagherà forfettariamente 15,10 euro e lo standard scenderà da 110  a 70 minuti. La quota sanitaria da 43,40 a 15,10. In un Centro diurno di 18 persone lo standard sarà di 92 minuti per ogni utente. Se già risulta sottostimata la tariffa di 62 (sui 70 Cd attivi) ipotizzando circa 40 euro per gli “eccedenti”, la tariffa media scenderà a poco più di 52 euro. Da una parte è palesemente illegittimo - con persone aventi identici bisogni – fissare amministrativamente la “quota piena”, solo per un massimo di 10 utenti. Dall’altra, inspiegabile, la firma delle cooperative (che gestiscono la gran parte di questi servizi) e del tutto autolesionista (se verrà apportata), quella di ANCI a nome dei Comuni, titolari della quasi totalità di questi servizi.

martedì 23 dicembre 2014

I nodi vengono al pettine. Fondo solidarietà. Non si confonda con applicazione Isee

Chissà che Comuni ed ANCI toccati nell’unica corda cui finora hanno mostrato sensibilità (quella del finanziamento) non aprano gli occhi su quello che sta accadendo chiedendo la modifica della delibera sulle tariffe. Magari, non  guardando solo i loro bilanci ma anche le esigenze ed i diritti dei loro cittadini più deboli. Questo è anche l’augurio che porgiamo agli amministratori per le prossime festività.

 leggi il comunicato

lunedì 22 dicembre 2014

Nelle Marche la Commissione Bilancio definisce l’organizzazione e funzionamento dei servizi sociosanitari

L’accordo tra Regione ed enti gestori in tema di tariffe dei servizi sociosanitari, Marche. Servizi sociosanitari. Accordo Regione enti gestori, modifica anche alcuni degli standard assistenziali dei servizi autorizzati ai sensi della legge 20/2002.  Modifiche (legge 20/2002) che richiedevano però una deliberazione di Consiglio. A legittimare le modifiche interviene la legge di assestamento del bilancio, Marche. Legge assestamento bilancio 2014  che con emendamento della Commissione modifica in requisiti di diversi servizi riguardanti disabilità, anziani non autosufficienti e demenze. Esautorata la Commissione competente.
La scheda ripercorre il percorso e pubblica il resoconto stenografico dell’aula che evidenzia l’assoluta indifferenza di quasi tutti i  Consiglieri compreso presidente e componenti della V Commissione. La riflessione finale analizza il ruolo assunto dalla politica.

sabato 20 dicembre 2014

Marche. Il fondo di solidarietà a favore degli utenti o dei Comuni?

Nei prossimi giorni dovrebbe essere emanato da parte della Regione il provvedimento a sostegno degli utenti che si vedranno aumentare la quota a loro carico. Un atto, concertato con Comuni e Anci che rischia non solo di non centrare l’obiettivo ma di legittimare nuove imposizioni a carico degli utenti.

giovedì 18 dicembre 2014

Anci Marche ha firmato o no l’accordo sui servizi socio sanitari?

Trasparenza e diritti chiede ad Anci Marche di chiarire la sua posizione rispetto all’Accordo che lo vedrebbe firmatario insieme agli enti gestori. 
 

lunedì 15 dicembre 2014

Alcune comunità per disabili (Coser) delle Marche scrivono alla Regione. No alla trasformazione in RSA

Sette comunità per disabili chiedono alla Regione Marche di rivedere le indicazioni riguardanti le Coser che prevedono la loro trasformazione in RSA disabili. La lettera è stata inviata per la sottoscrizione alle circa 30 comunità che gestiscono questi servizi. In molte, come si può constatare hanno ritenuto di non sottoscrivere la richiesta.
 Il testo della lettera

venerdì 12 dicembre 2014

Come si applicheranno i nuovi standard e le nuove tariffe? Un esempio emblematico delle ricadute sui servizi

Trasparenza e diritti, ha posto ripetutamente il problema della sottostima della tariffazione e della riclassificazione delle strutture nelle quali è evidente l’incoerenza tra classificazione e funzione. Vedi, da ultimo la nota del 28 ottobre. Risposte non ci sono state mai date, poi è arrivato l’accordo con gli enti gestori, ratificato  in delibera.
Sarà interessante ora verificare come “verranno cucinati”, alcuni servizi. Di recente l’ASUR ha rinnovato la convenzione con la Comunità Soteria, autorizzata come Comunità alloggio disturbi mentali ha una capacità recettiva di 12 (con due moduli contigui da 6). Tariffa praticata: 134,48 (iva esclusa). 115,80 a carico Asur, 18,68 a carico utente. Standard: 19 operatori, più coordinatore e responsabile.  Come verrà riclassificata? Nel migliore dei casi, RP (SRP3.1.1). Tariffa inferiore di 20 euro al giorno (115), standard previsto 128 minuti (di cui 45 di infermiere, attualmente non presente e 40 di educatore). Quota a carico utente di circa 33 euro (15 euro in più al giorno). Una prospettiva, per noi, assai preoccupante sotto molti punti di vista. La comunità è gestita da una cooperativa (Cooss). Le Centrali hanno firmato l’Accordo con la Regione. Evidentemente per loro un quadro di questo tipo non pone problemi. Anche questo è molto preoccupante.

giovedì 11 dicembre 2014

Una grandissima amarezza. L’ennesimo ulteriore schiaffo. Modificata la legge 20/2002 sui servizi sociali e socio sanitari, nell’assestamento di bilancio. Disabilità. Chiuso traumaticamente un ciclo.

Quasi tutto è compiuto! E’ con la legge di assestamento del Bilancio (33/2014), approvata lo scorso 2 dicembre dal Consiglio regionale, che si chiude il cerchio, dopo L’accordo Regione-enti gestori,della “riorganizzazione” dei servizi sociosanitari. Le modifiche, che riguardano (art. 32) servizi rivolti a migliaia di utenti, sono apportate direttamente dalla Commissione Bilancio, e poi votate in Aula. Cal E Crel non obiettano nulla. Per i servizi per la disabilità è la fine di un ciclo. Di quello che aveva investito nella prospettiva inclusiva dei servizi. Emblematica la modifica riguardante le comunità alloggio. Sono rivolte a persone “non gravi”, ma i due terzi di quelle ospitate devono andare in un Centro diurno. Invece di tirare fuori le persone che possono fruire di altri percorsi, primo fra tutti quello lavorativo, li si obbliga alla frequenza di un diurno. L’articolo 29, inoltre da mandato alla giunta di modificare i requisiti delle strutture e dei servizi sanitari e sociosanitari ai sensi della legge 20/2000. Ritorneremo sulle modifiche. Quella di oggi è davvero una giornata di grandissima amarezza.

martedì 2 dicembre 2014

Servizi socio sanitari. Il testo della delibera con l’accordo Regione – Enti gestori

La delibera che recepisce  l’accordo con gli enti gestori.
Rispetto al testo che avevamo già pubblicato,  viene aggiunta anche la firma dell’assessore ai servizi sociali, Luigi Viventi. Probabilmente in una prima fase non ci si è soffermati sui dettagli!

Trasparenza e diritti e CAT chiedono ad ANCI Marche di non sottoscrivere l’accordo sui servizi sociosanitari con la regione


            - Al presidente dell’ANCI
e p.c.    - Presidenti Comitati dei Sindaci
            - Coordinatori Ambiti territoriali


Oggetto: Accordo con regione Marche sui servizi socio sanitari. Dgr 1331/2014. Richiesta ad ANCI Marche di non firmare.

   
            Non sappiamo se ANCI, in qualità di ente gestore, abbia firmato l’Accordo ora recepito con la delibera 1331/2014 ci auguriamo davvero di no. Tralasciamo, in questa sede, l’inqualificabile comportamento: a) della Regione che ha istituito un Tavolo di confronto con delibera, l’ha svogliatamente portato avanti facendosi beffe delle organizzazioni che dopo le delibere del 2013, avevano imposto tra le proteste di rivederne i contenuti, b) dei firmatari che mentre discutevano in un Tavolo, definivano furtivamente accordi, sugli stessi argomenti nella stanza accanto.

             La questione riguarda esclusivamente i contenuti dell’Accordo, che, come  sapete,  lega le tariffe agli standard, intervenendo e stabilisce le compartecipazioni. Rimane fuori l’atto di fabbisogno. La questione non è irrilevante in quanto la riclassificazione dei servizi, vista l’attuale situazione di grande confusione,  non può soggiacere ad alcun automatismo.

         Immaginiamo che la Regione abbia rassicurato i Comuni al massimo livello, sulla leva sulla quale siete più sensibili: la spesa (attraverso il fondo di solidarietà). Ai Comuni sarà stato assicurato che non verranno assoggettati nuovi oneri. E forse, l’aggiunta nella delibera della firma dell’Assessore Viventi (assente inizialmente nel verbale) sarà servita  per fugare ogni dubbio. Ai gestori, invece è stata data assicurazione riguardo il mantenimento del budget. 

domenica 30 novembre 2014

L’urgente premura della regione Marche. In delibera l'Accordo sui servizi sociosanitari con gli enti gestori

“La sanità marchigiana si rafforza ulteriormente, a tutto vantaggio di un’assistenza di qualità, erogata secondo le reali esigenze delle famiglie e delle persone soggette a fragilità”, così recita il comunicato dell’assessore Mezzolani, nel quale si comunica anche l’adesione dell’ANCI. Come avevamo preannunciato, con convocazione urgente (lunedì per martedì)  e con unico punto all’ordine del giorno la delibera è stata approvata. Ciò a riprova della sollecitudine e della premura della giunta regionale. Peccato, ma rimane un dettaglio,  che tutto sia accaduto all’oscuro dei componenti, non gestori, del Tavolo di confronto istituito con delibera dalla regione. Ci ritorneremo dopo aver verificato se i contenuti dell’atto sono diversi da quelli stabiliti nell’Accordo del 17 novembre.

martedì 25 novembre 2014

Servizi sociosanitari. Lo strappo senza precedenti della Regione

La Regione temendo reazioni convoca oggi  per domani una riunione urgente di giunta con all’ordine del giorno un solo punto: la ratifica dell’accordo con gli enti gestori. Si consuma lo strappo definitivo con le associazioni di volontariato e degli utenti. Le pesanti ricadute (e le responsabilità) sui servizi e sugli utenti.

lunedì 24 novembre 2014

Servizi sociosanitari nelle Marche. Doppiezze, i tavoli veri e quelli finti

Il testo dell’accordo della regione Marche con gli enti gestori (compreso Anci e cooperative sociali) su tariffe, compartecipazione, standard dei servizi sociosanitari. Il finto Tavolo imposto da “Trasparenza e diritti” con le proteste e la manifestazione dello scorso anno, funzionale a calmare gli animi. Il vero Tavolo, quello con gli enti gestori (tutti presenti anche all’altro Tavolo), nel quale si prendono le decisioni. Un fatto di una gravità senza precedenti. Di seguito il testo dell’Accordo insieme ad un nostro commento, insieme, per completare il quadro, la risposta dell’assessore Mezzolani ad una interrogazione consiliare.

Leggi il testo completo

giovedì 20 novembre 2014

Marche. Servizi sociosanitari. Il finto Tavolo e l’accordo con gli enti gestori

Nei giorni scorsi avevamo sollecitato risposte da parte della Regione su alcune problematiche rilevantissime riguardanti i servizi sociosanitari della nostra Regione. Mentre eravamo in attesa la Regione si accordava con gli enti gestori sulle modifiche da apportare alle delibere sui servizi sociosanitari. Umiliate le organizzazioni degli utenti. Il comunicato stampa di “Trasparenza e diritti” e Comitato Associazione Tutela.

leggi il comunicato stampa

mercoledì 19 novembre 2014

mercoledì 29 ottobre 2014

Servizi sociosanitari nelle Marche. Chiarezza su standard e classificazione

La riduzione delle tariffe significa abbassamento  degli standard e dunque servizi che non rispondono ai bisogni delle persone
La richiesta di chiarimento alla Regione
 

sabato 25 ottobre 2014

La nota di “Trasparenza e diritti” dopo il tavolo regionale del 20 ottobre

facendo seguito al tavolo regionale del 20 ottobre scorso, "trasparenza e diritti" interviene con una nota sulle ipotesi regionali in tema di tariffe ripartizioni oneri e fondo solidarietà (Dgr 1011 e 1195/2013).

Leggi la nota 

martedì 7 ottobre 2014

Servizi sociosanitari. Anche il Comune di Pesaro approva una mozione per modificare le dgr 1011 e 1195

Lo scorso 30 settembre anche (dopo Falconara, Ancona, P.S. Elpidio, Jesi, vediil Consiglio Comunale di Pesaro (atto n. 109) ha approvato un importante ordine del giorno nel quale si chiede alla regione Marche la modifica delle delibere 1011 e 1195. L’odg si segnala per la puntualità delle richieste (percorsi condivisi e scelte non unilaterali che prevedano nuovi oneri per utenti e Comuni, corretta applicazione della normativa sui LEA, mantenimento e sviluppo di modelli comunitari). E’ auspicabile che  le prese di posizioni di questi importanti comuni aiutino anche l’ANCI ad assumere una chiara posizione. In allegato il testo dell’odg, non ancora disponibile sul sito del Comune.

il testo della delibera 

giovedì 2 ottobre 2014

Esigenze e diritti delle persone non autosufficienti", Il Convegno della Campagna

Ad Ancona, venerdì 10 ottobre (ore 9,00-13.00) si svolgerà il convegno regionale, “Esigenze e diritti delle persone non autosufficienti. Garanzia dei servizi e qualità delle risposte. Contro ogni forma di istituzionalizzazione”. Dove: Ancona - Sala Convegni Federazione Marchigiana BCC
Zona dietro Multisala Cinema UCI - Per informazioni e approfondimenti: 393-9046151

I relatori sono esperti di livello nazionale: Tiziano Vecchiato, della Fondazione Zancan di Padova – uno dei più importanti centri di studio, ricerca e sperimentazione italiano nell’ambito delle politiche sociali e sanitarie - e Don Giacomo Panizza fondatore della Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme, che dal 1976 opera nel territorio calabrese costruendo alternative alle diverse istituzionalizzazione ed emarginazione .
Si propone di evidenziare le esigenze concrete di chi ha bisogno permanentemente di interventi e servizi sociosanitari (disabili, anziani non autosufficienti, soggetti con disturbi psichici, malati di Alzheimer ed altre malattie degenerative); di persone per le quali sono necessarie risposte (domiciliari, diurne, residenziali) che rispondano pienamente ai loro bisogni e diritti.
L’iniziativa si inquadra nell’ambito di una mobilitazione avviata nel giugno 2012  con  un appello alla Regione Marche, sottoscritto da oltre 80  soggetti tra associazioni, cooperative, comitati, cui hanno aderito via via anche una serie di istituzioni pubbliche.
Il Convegno, in continuità con altre iniziative della Campagna, intende richiamare la necessità di una programmazione degli interventi che abbia come riferimento la qualità di vita delle persone.  Si pone come stimolo nei confronti della Regione Marche affinché sviluppi  modelli di servizi nei quali la dimensione territoriale e comunitaria sia caratteristica fondante, abbandonando nel contempo logiche nelle quali sono dominanti approcci di tipo esclusivamente gestionale e amministrativo.

martedì 30 settembre 2014

Le delibere non si applicano? Nell’Accordo tra Regione e Centri di riabilitazione si scrive che hanno decorrenza da gennaio 2014

Un Tavolo di confronto è tale se i risultati del lavoro poi si traducono in atti. In questo caso serviva a modificare alcuni dei contenuti delle delibere 1011 e 1195 del 2013. Ma come troppo spesso accade, si dice una cosa e si fa esattamente l’opposto
Vedremo gli sviluppi!

lunedì 29 settembre 2014

Anche il Consiglio Comunale di Jesi per modelli comunitari, standard adeguati e corretta applicazione dei LEA

Nel Consiglio dello scorso 9 settembre all’uananimità è stata votato la mozione in cui si chiede alla Regione Marche, la promozione di modelli comunitari, adeguati stanadrd di personale  e corretta applicazione dei Livelli essenziali di assistenza sociosanitaria.

Il testo dell’ordine del giorno

martedì 2 settembre 2014

Le ipotesi tariffarie della Regione vanno cambiate

Abbiamo già analizzato, le ricadute sui servizi delle ipotesi tariffarie della Regione. I contenuti di due recenti accordi ASUR confermano le nostre preoccupazioni. A Senigallia una comunità protetta per soggetti con disturbi mentali,  tariffata ora 130 euro giorno passerebbe a 105. A San Benedetto del Tronto un Centro diurno per demenze che costa oggi 57 euro giorno passerebbe a 35. Gli effetti non sono difficili da immaginare e li abbiamo ampiamente descritti nell’analisi sopra indicata. O si riduce il personale o si chiedono integrazioni agli utenti. Ma forse il modello regionale è quello di una RP disabili (Opera Pia Bergalucci, Offida) che costa 87 euro/giorno dovendo assicurare tra 230 e 270 minuti di assistenza. Dovranno dimostrare, nei fatti, che così non è!

lunedì 25 agosto 2014

Servizi sociosanitari nelle Marche. Chi vince e chi perde nelle ipotesi tariffarie della Regione

La regione Marche ha presentato recentemente un’ipotesi tariffaria riguardante i servizi sociosanitari (disabilità, compresa riabilitazione, salute mentale, anziani non autosufficienti e demenze) diurni e residenziali presi in esame dalla dge 1011/2013. A completamento di una precedente scheda, Marche. L’impatto delle delibere sui servizi sociosanitari su standard e tariffe, l’approfondimento cerca  di capire come cambierebbe il profilo di alcuni servizi se si dovessero applicare le ipotesi tariffarie indicate.

Leggi l’approfondimento  Marche. Servizi sociosanitari e ipotesi tariffarie. Chi vince e chi perde?

venerdì 1 agosto 2014

Servizi socio sanitari. “Trasparenza e Diritti” incontra la V Commissione Consiliare

A seguito di alcune determine dell’ASUR, che davano applicazione alle delibere 1011 e 1195/2013 sui servizi sociosanitari, la Campagna “Trasparenza e diritti”, lo scorso 4 giugno, aveva chiesto un incontro alla  V Commissione Consiliare al fine di informare della situazione e chiederne l’intervento. Nell’audizione del 31 luglio i rappresentanti della Campagna hanno indicato i problemi presenti insieme alle proposte elaborate. Hanno sollecitato la Commissione ad intervenire per evitare che nuovamente possano disporsi applicazioni delle delibere nonostante che le stesse – come da impegno regionale – rimangono non applicate fino al termine del lavoro dei Tavoli di confronto.




giovedì 31 luglio 2014

Delibere sui servizi sociosanitari. La mozione del Comune di Ancona

Il testo della mozione promossa dalla Campagna “Trasparenza e diritti”, approvata dal Comune di Ancona sui servizi sociosanitari nelle Marche. Per una corretta applicazione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), per la realizzazione di risposte comunitarie non istituzionalizzanti.  
leggi la mozione del Comune di Ancona

mercoledì 9 luglio 2014

Le nuove linee guida della regione Marche sulle cure domiciliari. COLLAUDIAMOLE E ... METTIAMOCI ALLA PROVA

Il 30 giugno la Regione ha approvato le nuove LG sulle cure domiciliari, Piano assistenziale, Punto unico accesso, Valutazione multidimensionale, Presa in carico e molto altro. Grandi cambiamenti per migliaia di famiglie, che finalmente saranno supportate dai servizi territoriali e non saranno più lasciate sole.

Il comunicato stampa del Comitato Associazioni Tutela

 

lunedì 7 luglio 2014

Ordine del giorno servizi sociosanitari. Anche il consiglio comunale di Ancona approva

Anche il Consiglio Comunale di Ancona, dopo quello di Falconara Marittima,
approva all’unanimità l’ordine del giorno, promosso dalla Campagna Trasparenza e diritti, sui servizi sociosanitari nelle Marche. Corretta applicazione dei livelli essenziali di assistenza, risposte comunitarie non istituzionalizzanti, adeguati standard di personale.

leggi l'ordine del Consiglio comunale di Ancona
 

martedì 17 giugno 2014

Servizi sociosanitari. Le richieste di “Trasparenza e diritti”

In attesa della formulazione delle proposte regionali, considerato che da
troppo tempo si è in presenza di una distanza non accettabile tra impegni ed 
effettive pratiche, si invia una sintesi dellenostre posizioni.
Si resta inoltre in attesa della comunicazione dell’avvenuto ritiro delle 
determine ASUR applicative delle delibere 1011 e 1195. 
 

lunedì 16 giugno 2014

I conti e la premialità della sanità nelle Marche. Non si continui a sacrificare le persone non autosufficienti e l’area sociosanitaria

comunicato stampa del CAT del 16 giugno
I conti in ordine della sanità marchigiana, come fatto notare ieri dal presidente Spacca, che hanno consentito di avere una premialità di ulteriori 35 milioni di euro,  non consentono di dilazionare ancora le risposte alle persone non autosufficienti (persone con disabilità grave, persone affette da malattie degenerative, soggetti con disturbi mentali, anziani non autosufficienti) che necessitano di servizi sociosanitari domiciliari, diurni e residenziali.
            Sono proprio le persone malate e non autosufficienti quelle che sono state fin qui più penalizzate in termini di offerta e di finanziamento dei servizi sociosanitari.
            La sanità marchigiana continua, da un lato, in tutti i modi a non voler assumere le quote di competenza nei servizi sociosanitari, scaricando sugli utenti e sui Comuni gli oneri degli interventi. Oneri così alti che speso ne impediscono l’accesso. Dall’altra non risponde in maniera adeguata all’offerta dei posti necessari a garantire i servizi. 

mercoledì 4 giugno 2014

Le delibere si applicano. Cosa ne pensano Comuni e sindacati?

Di seguito la lettera della Campagna “Trasparenza e diritti” all’Anci Marche, ai presidenti dei Comitati dei Sindaci ed alle segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil.
 Nei giorni scorsi abbiamo documentato (1) la reiterata applicazione da parte dell’ASUR, con l’evidente assenso della regione Marche, delle delibere in oggetto. Ciò appare di gravità inaudita considerato che è aperto un tavolo di revisione e che ripetutamente è stato affermato che le delibere fino alla conclusione del lavoro dei tavoli non sarebbero state applicate. Un vero raggiro nei confronti di tutti quei soggetti che hanno creduto alla buona fede della Regione. 
        In quelle del 28 maggio pesanti sono le ricadute per servizi ed utenti e Comuni. A più riprese, Vi abbiamo segnalato tale situazione, chiedendo un Vs intervento e un riscontro che non abbiamo mai ricevuto. Vedremo ora se i Comuni cominceranno ad accorgersi degli effetti. Ad esempio dal primo giugno ad utenti e comuni sarà chiesto di compartecipare:
- per i 20 posti della Comunità protetta di Ascoli Piceno, a carico degli utenti e Comuni verranno assoggettati 34,50 euro al giorno: circa 1035 euro al mese.
- nella Residenza protetta disabili di Offida (che, come tale, non potrebbe ospitare soggetti con disturbi psichici) per 6 utenti con disturbi psichici, la retta a loro carico o dei Comuni sarà di 32,11 euro (circa 960 euro/mese), non cambia nulla per i 4 disabili (chiamati cerebrolesi), continueranno a pagare 65,50 euro al giorno (quasi 2000 euro mese). Soltanto che se – in questo caso – si fosse applicata la delibera (e la normativa sui Lea)  ne avrebbero dovute pagare 29, mentre l’ASUR 68. Qui, dunque, l’ASUR ha giocato sporco anche con riferimento alla delibera.
- nella RSA disabili sempre di Offida (che, come tale, non potrebbe ospitare soggetti con disturbi psichici) per 6 di questi utenti e per i Comuni la retta a loro carico sarà di 31,66 euro (950 euro), per gli 11 disabili, la quota a loro carico o dei Comuni, passa da 25,11 euro a 31,66 al giorno (da 750 a 930 euro mese).

            Le tante organizzazioni che promuovono la Campagna, con fiducia, attendono di leggere, al riguardo, la vostre prese di posizione
      per   Campagna “Trasparenza e diritti
      Roberto Frullini, Fabio Ragaini, Vittorio Ondedei

(1) Convenzione con Struttura Sanitaria denominata “Comunità Acquaviva” per l’erogazione di prestazioni psichiatriche (SRP5) Anno 2014, n 270 del 29.4.2014; - Inserimento minore B.S. presso la Comunità Educativa per minori “La Casa di Gigi” di Castignano, det AV2, n. 696 del 7.5.2014; - AV1 - Approvazione convenzione con la R.S.A. “Casa Argento” di Fossombrone per erogazione prestazioni di assistenza sanitaria a pazienti non autosufficienti per il periodo dal 1/1/2014 al 31/12/2014, n. 293 del 9.5.2014),   Contratto con la Casa di Cura Privata Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno per i 20 posti della propria Comunità Protetta (CP/SRP3 ex D.A. n. 132/2004) – anni 2013 e 2014 (det 332 del 28.5.2014), - Contratto con l’Istituto Psico Pedagogico “Opera Pia Bergalucci” di Offida per l’ospitalità di disabili con gravi deficit psico-fisici della AV5 presso la propria RP disabili – anni 2013 e 2014 (det 333 del 28.5.2014),  Contratto con l’Istituto “Opera Pia Bergalucci” di Offida per l’ospitalità di disabili fisici, psichici e sensoriali gravi della AV5 presso la propria RSA disabili - Anni 2013 e 2014 (det 334 del 28.5.2014)

venerdì 30 maggio 2014

Le delibere ... non si stanno applicando? Chiedetelo a qualche decina di utenti cosa succede dal 1° giugno 2014

- Contratto con la Casa di Cura Privata Villa San Giuseppe di Ascoli Piceno per i 20 posti della propria Comunità Protetta (CP/SRP3 ex D.A. n. 132/2004) – anni 2013 e 2014 (det 332 del 28.5.2014)
leggi il contratto   

- Contratto con l’Istituto Psico Pedagogico “Opera Pia Bergalucci” di Offida per l’ospitalità di disabili con gravi deficit psico-fisici della AV5 presso la propria RP disabili – anni 2013 e 2014 (det 333 del 28.5.2014)
leggi il contratto 

-   Contratto con l’Istituto “Opera Pia Bergalucci” di Offida per l’ospitalità di disabili fisici, psichici e sensoriali gravi della AV5 presso la propria RSA disabili - Anni 2013 e 2014 (det 334 del 28.5.2014)
leggi il contratto 

Il Comune di Falconara Marittima approva l’ordine del giorno di modifica delle delibere sui servizi sociosanitari

leggi l'atto del Comune di Falconara "PER MODIFICA CONTENUTI DELIBERE REGIONE MARCHE 1011/2013 E 1195/2013 SUI SERVIZI SOCIOSANITARI"

mercoledì 28 maggio 2014

Le economie di scala … la dispersione e la …. gravità

Il ritornello con il quale la Regione motiva la necessità di prevedere servizi residenziali (le strutture!) non inferiori  a 20 ed accorpate con altre con diversa tipologia di utenza è quello delle economie di scala! Per il momento l’ipotesi è 60, poi magari ci si accorgerà che 120 è ancora meglio! Poi magari si può estendere il ragionamento anche ad altri settori. Ad esempio la scuola. Classi non inferiori a 40 e magari scuole superiori di livello provinciale. Si può anche ritornare a camere di ospedale a 6 letti. E’ lecito dire basta? Che certi discorsi non li vogliamo più sentire.
Poi c’è l’altro assunto: se sei “grave” e dunque la sanità paga qualcosa non sognarti ambienti abitabili, degni di essere vissuti. Devi accontentarti del ….. reparto! Approfondisci sul blog di “Trasparenza e diritti”.

lunedì 26 maggio 2014

Il trucco c’è e si vede

La regione Marche non applica le norme, perché la sanità avrebbe speso di più,  per 13 anni sui livelli essenziali di assistenza sociosanitaria (LEA) nei servizi per disabili gravi, salute mentale, demenze, anziani non autosufficienti. Quando arriva a farlo, alcuni servizi per persone non autosufficienti da sociosanitari diventano improvvisamente sociali. Ed a pagarne le conseguenze sono gli utenti ed i Comuni (che sembrano ancora non essersene accorti) su cui si vogliono far gravare anche oneri sanitari.
Non rimaniamo in silenzio!

lunedì 19 maggio 2014

Le delibere sono sospese ma .... tre recenti accordi dell’ ASUR le applicano

Dopo l’ennesima assicurazione che le delibere non sarebbero state applicate fino alla fine dei lavori dei tavoli di confronto, tre determine Asur le applicano. Riguardano tre accordi recentemente stipulati:

- Inserimento minore B.S. presso la Comunità Educativa per minori “La Casa di Gigi” di Castignano (det AV2, n. 696 del 7.5.2014)
Trasparenza e diritti insieme al Comitato Associazioni tutela, lo scorso 9 maggio, ha chiesto conto alla Regione. Attendiamo le risposte

venerdì 16 maggio 2014

Ancona, 6 giugno presentazione libro “Trasparenza e diritti”

Interverranno, Fabio Ragaini, curatore del libro, Piero Ciccarelli, direttore Servizio Salute regione Marche. Coordina, Giuseppe Forti


La presentazione del libro offrirà l’opportunità di riflettere sui bisogni, le esigenze ed 
i diritti delle persone non autosufficienti. Il testo, a partire dalle problematiche poste, in particolare dai fruitori dei servizi, analizza, attraverso l’analisi accurata degli atti regolamentari, lo statodell’offerta e il contenuto della risposta nei servizi domiciliari, 
diurni e residenziali nella regione Marche. L’incontro permetterà, inoltre, di 
approfondire le questioni più rilevanti riguardanti i contenuti e le problematiche aperte dalle delibere sui servizi sociosanitari dell’estate scorsa oggetto di forti proteste da parte
di moltissime organizzazioni sociali. 

scarica il volantino 

giovedì 15 maggio 2014

Un incontro di presentazione della Campagna Trasparenza e diritti

La tutela dei diritti dei più deboli

martedì 27 maggio, ore 17.30 a Falconara Marittima presso Centro Pergoli, Piazza Mazzini
scarica il volantino 

 


lunedì 12 maggio 2014

Adempienti a corrente alternata? L’assistenza tutelare nelle cure a domicilio

Servizi sociosanitari e adempimenti nei confronti del Ministero della Salute. L’impressione è la seguente: l’adempimento si cerca quando la sanità risparmia. Si evita quando determina maggiore spesa (un po’ come l’appropriatezza). Non si capirebbe altrimenti perché ad esempio alcuni servizi rivolti a disabili gravi non vogliono essere considerati come tali. O perché quanto stabilito nei LEA riguardo l’assistenza tutelare viene sistematicamente ignorato. Ovvero che le prestazioni di assistenza tutelare nelle cure domiciliari devono essere assicurate e pagate dalla sanità (ASUR), per il 50% del costo. Non rimaniamo in silenzio!

venerdì 9 maggio 2014

Perché vogliamo case per abitare e non strutture per viverci

Ci sono differenze che non così sottili. Eppure ancora sembrano invisibili.
Nessuno (chieditelo al volo, tu che stai leggendo!!)  vorrebbe vivere in un luogo in cui l’orario in cui ti alzi o mangi, la scansione della giornata, i vestiti che indossi … sono definiti dagli orari delle pulizie o dall’arrivo del furgoncino con il cibo (preparato chissà dove… e non scelto!).
Nessuno vorrebbe stare, per 30 o 40 anni della sua vita, in un edificio con altre 20/30 persone, dove le stanze  sono tutte grandi ed  i corridoi lunghi. Dove ci sono spazi in cui stai di giorno e spazi in cui stai di notte. Dove non possiedi oggetti personali.
Sappiamo tutti il valore di queste differenze: mangiare intorno al tavolo in 8, 10 persone, non è come mangiare in un refettorio con altri 40. Sintonizzare la propria vita e le proprie scelte con altre 8,10 persone è più semplice che farlo con altre 40.
Sappiamo che i numeri e le dimensioni contano, quando di tratta di vivere. E noi abbiamo bisogno di spazi definiti, di autonomia nel muoverci in spazi che si sono familiari, di abitudini personali ed ogni tanto anche di eccezionalità. Vogliamo condividere esperienze piacevoli, non ritmi organizzativi.
Ed allora, è  così difficile capire perché stiamo insistendo così tanto perché la Regione Marche continui a puntare su servizi di piccole dimensioni e non su strutture con nuclei di 20+20+20 persone? C’è qualcuno là fuori che vorrebbe farsi determinare la sua quotidianità dai principi dell’economia di scala?
Ma è davvero soltanto una questione economica, oppure sta ancora funzionando l’idea (indicibile!) che poi in fondo …. son disabili …. già dovrebbero ringraziare …. sono un costo per la società….e poi tutto dipende dalle persone che ci lavorano. No. Le persone che ci lavorano sono esattamente nelle stesse condizioni delle persone di cui si occupano: spersonalizzate da una routine basata su minutaggi e rese automatiche da un contesto che non permette un incontro reale con l’altra persona. Il regolare contratto di lavoro non basta. Tocca tornare a mettere in discussione, anche da lavoratori, il sistema dei servizi ed il modello a cui fanno riferimento.

giovedì 24 aprile 2014

L’inspiegabile sottovalutazione L’impatto delle delibere della regione Marche sugli utenti e sui servizi sociosanitari

La scheda documenta l’impatto di alcuni contenuti delle delibere 1011 e 1195 sui servizi sociosanitari e sugli utenti. In particolare l’approfondimento  analizza l’impatto che gli standard previsti avranno e potrebbero avere sull’attuale offerta. Dopo aver messo in evidenza la problematica degli accorpamenti, la scheda passa in rassegna diversi servizi mettendo a riferimento la proposta di standard per alcuni servizi contenuta nelle delibere e quelli attualmente praticati. Si focalizza inoltre l’attenzione sulla questione della incoerenza tra classificazione e funzione di alcune strutture. Si richiama infine l’obbligo regionale di dare una corretta applicazione della normativa sui LEA.

Vai alla scheda

Per approfondire: queste ulteriori schede permettono di approfondire le tematiche affrontate nella presente analisi

- Dopo le delibere della regione Marche sui servizi sociosanitari. Gli atti, le parole, i fatti



mercoledì 16 aprile 2014

Proposta di odg da approvare dai Consigli Comunali per modificare le delibere 1011 e 1195/2013


Ordine del giorno approvato dal Consiglio …
  
Modifica contenuti delibere regione Marche 1011 e 1195 sui servizi sociosanitari
Viste
- le delibere della regione Marche 1011 e 1195/2013 che definiscono, tra le altre cose, standard assistenziali, criteri tariffari, capacità recettiva, ripartizione degli oneri tra settore sanitario (Asur) e sociale (utente/Comune) 
Tenuto conto che
-  a seguito della loro approvazione si è levato un coro unanime di proteste,  da parte di moltissime associazioni di volontariato e di utenti, cooperative, enti gestori e Comuni
- la Regione ha istituito un Tavolo di confronto volto a rivedere i contenuti delle delibere
Ritenuto
-         indispensabile  la modifica delle delibere nelle parti riguardanti: a) gli standard assistenziali e le figure professionali, b) la capacità recettiva, c) la possibilità di accorpamento tra servizi rivolti a diverse tipologie di utenza (fino a 60 posti), d) la revisione della ripartizione della spesa tra settore sanitario e sociale, che così come prevista non è rispondente  alle indicazioni della normativa sui livelli esenziali di assistenza sociosanitaria, determinando per alcuni servizi maggiori oneri a carico di utenti e Comuni, tali da impedirne l’accesso

IL  Consiglio …  

Chiede alla regione Marche
-          la revisione  dei punti sopra indicati promuovendo la realizzazione di  modelli comunitari a dimensione familiare senza accorpamenti nella stessa struttura con altre tipologie di utenza (salute mentale, demenze, anziani non autosufficienti, disabilità,
-          la determinazione di adeguati standard assistenziali per tutti i servizi rivolti alle persone non autosufficienti,
-          l’applicazione corretta della normativa nazionale in tema di livelli essenziali di assistenza sociosanitaria con l’assunzione da parte del servizio sanitario degli oneri previsti nel Dpcm 29.11.2001, compresi quelli riguardanti l’assistenza tutelare nelle cure domiciliari

lunedì 14 aprile 2014

Lea sociosanitari nelle Marche. Trasparenza e diritti sollecita ANCI Marche

- Al presidente ANCI MARCHE
 
 
    Oggetto: tavolo di confronto su DGR 1011 e 1195-2013. Posizione di ANCI Marche  
 
         Come forse saprà, nei giorni scorsi, si è cominciato ad entrare nel cuore delle questioni riguardanti il contenuto delle delibere 1011 e 1195, delle quali come sapete, in molti abbiamo chiesto la modifica. La Regione ha assicurato che le indicazioni, contenute nelle delibere, riguardanti la capacità recettiva (moduli da 20 accorpati, per diverse tipologie fino a 60) non saranno applicate. La discussione sta riguardando ora la definizione degli standard assistenziali insieme alle relative figure professionali e la ripartizione degli oneri tra sanità e utenti Comuni in applicazione della normativa sui livelli essenziali di assistenza sociosanitaria.
        Non sappiamo, se l’ANCI Marche abbia preso formale posizione al riguardo. Nel caso chiediamo, gentilmente, di ricevere la relativa nota. Nel caso invece non lo avesse ancora fatto, torniamo, ancora una volta, a sollecitare tale presa di posizione volta al rispetto del dpcm 29.11.2001.
        Riteniamo infatti che il contenuto della dgr 1195 non sia corretto e carichi su utenti e comuni quote superiori a quelle previste dal citato decreto (semiresidenziale anziani e disabili, residenziale disabili e salute mentale).
        Sarebbe grave e paradossale il silenzio dei Comuni a riguardo.
        In attesa di un cortese cenno di riscontro inviamo
       
       
        cordiali saluti

venerdì 11 aprile 2014

A 9 anni in manicomio perché orfana

E’ raggelante la lettura del documento istruttorio di una determina (397/2014) dell’Azienda sanitaria unica regionale (ASUR) delle Marche nella quale si dispone l’inserimento di una persona che oggi ha  78 anni, in una residenza protetta (non convenzionata), per anziani non autosufficienti, internata bambina a 9 anni e rinchiusa per sessantanni. Vale la pena riportare il pezzo per intero “La suddetta paziente è stata ricoverata presso l’O.N.P. di Macerata il 22/9/1945, all’età di 9 anni, fino all’ingresso in comunità (…) Alla dimissione dall’ex Crass di Macerata la diagnosi era “Psicosi delirante in oligofrenia, ipertensione arteriosa, deficit intellettivo medio-grave”. L’ingresso in ONP fu, probabilmente determinato dal fatto che la paziente era orfana e il tentativo di adozione da parte di una famiglia non andò a buon fine”.
A 9 anni si poteva entrare in manicomio soltanto perché orfani; questa persona ne è uscita dopo 53 anni, nel 1998. Ha vissuto poi in una comunità protetta per persone con disturbi mentali e nel 2013 è stata trasferita in una residenza protetta per anziani non autosufficienti.
         Storie tragiche da raccontare. Vite spezzate. Questo accadeva in Italia fino a pochissimo tempo fa dove sono ancora aperti gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, ultimi baluardi del sistema manicomiale.
 
    Gruppo Solidarietà

lunedì 7 aprile 2014

Tavolo Anziani. Il documento di Trasparenza e diritti

    La posizione di TeD e del Comitato associazioni tutela inviate al Tavolo “Anziani” del 4 aprile 2014

- Le questioni generali (recettività, accorpamenti, definizione tariffe, strumenti di valutazione, ecc ….)  sono state dettagliate in precedenti contributi. Qui si indicano schematicamente le questioni più importanti per singola area e singolo servizio. Sullo specifico dei percorsi di modifica si ribadisce quanto indicato nella nota di martedì 1 aprile.

lunedì 31 marzo 2014

Servizi sociosanitari. Osservazioni al documento sul fabbisogno

              In riferimento al documento sul fabbisogno, abbiamo già avuto modo di segnalare,  (vedi nota), l’indispensabilità che la sua analisi sia successiva allo scioglimento di alcuni nodi contenuti nelle delibere 1011 e 1195.
La questione è nota. Le richieste avanzate, non solo le nostre, chiedono modifiche sia riguardo gli standard (1011) che in merito alla ripartizione degli oneri (1195). Ipotizzare dunque una definizione del fabbisogno senza aver sciolto questo aspetto diventa impossibile e anche fuorviante.
Ciò, come vi è noto riguarda, solo per fare alcuni esempi:
-         la doppia tipologia (legge 20/02) di centro diurno disabili (uno con previsione di standard e uno no; uno con ripartizione secondo i LEA e altro con contributo forfettario)
-         il centro diurno per minori disabili (che noi chiediamo debba essere eliminato)
-         I due centri diurni per anziani non autosufficienti (uno con previsione di standard e uno no; uno con ripartizione secondo i LEA e altro con contributo forfettario)
-         La funzione della RSA anziani e demenze
-         Le diverse tipologie di residenzialità in tema di salute mentale (in riferimento agli standard previsti e alla ripartizione degli oneri).
-         La comunità socio educativa riabilitativa (sia riguardo a standard che a ripartizione).
Sciolti questi nodi, ogni servizio dovrà rispondere coerentemente alla sua funzione (coerenza tra autorizzazione e funzione). Come è noto oggi per molte tipologie di servizio ciò non accade (autorizzazione per disabilità e utilizzo per salute mentale; autorizzazione per accoglienza abitativa, utilizzo per funzione sociosanitaria) e questo provoca una lettura falsata della attuale situazione dell’offerta.

Torniamo, pertanto, ancora una volta a chiedere una previa e vera discussione sui punti che sono stati oggetto delle proteste successive alla approvazione delle delibere e che hanno determinato la riapertura del confronto attraverso la costituzione del Tavolo.



Campagna, Trasparenza e diritti


Comitato Associazioni Tutela (CAT)

23 marzo 2014

lunedì 24 febbraio 2014

Servizi sociosanitari nelle Marche. La replica di Cgil, Cisl, Uil, a “Trasparenza e diritti”

A seguito della nota, della Campagna “Trasparenza e diritti”, nella quale si analizzava e commentava il contenuto del comunicato stampa del 17 febbraio riguardante il “Protocollo programmatico per la riorganizzazione del servizio sociosanitario”, sottoscritto da Regione Marche e segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, le stesse organizzazioni hanno predisposto (all.1)  la lettera aperta che, di seguito, riportiamo, insieme alla risposta (all. 2)  della Campagna “Trasparenza e diritti” e del Comitato Associazioni Tutela (CAT). Per le segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil, le delibere “sono e devono restare al momento inapplicabili. Si invece all' avvio di una fase di confronto sui regolamenti, aperta anche a quelle associazioni di tutela che vorranno responsabilmente apportare un contributo”. Questo, il testo integrale del protocollo.

L’applicazione della regione Marche della normativa sui LEA sociosanitari

Un approfondimento sui contenuti della dgr 1195/2013 e sugli adempimenti ministeriali in tema di livelli essenziali.
leggi l'approfondimento

mercoledì 19 febbraio 2014

Servizi sanitari e sociosanitari nelle Marche. Sul protocollo Regione Marche - Segreterie regionali Cgil, Cisl, Uil

Sono gravi le omissioni e le inesattezze  contenute nell’accordo “programmatico per la riorganizzazione del servizio sociosanitario” tra Regione Marche e Cgil, Cisl, Uil, presentato alla stampa lo scorso 17 febbraio. 
Il silenzio più grave riguarda qualsiasi riferimento ai contenuti delle delibere regionali 1011 e 1195 su standard, criteri tariffari e ripartizione degli oneri tra settore sanitario e sociale. Grave perché l’accordo entra direttamente sulle problematiche di questi interventi che riguardano almeno 15.000 utenti e che ha visto una mobilitazione mai vista di tantissime organizzazioni, una imponente manifestazione regionale, la richiesta alla giunta da parte del Consiglio regionale di ritiro delle delibere. Tutto questo mentre tra palesi ambiguità e inutili tavoli tecnici la Regione cerca in modo gattopardesco di applicare quelle delibere di cui ha dichiarato ripetutamente la non applicazione.
per approfondimenti  

lunedì 17 febbraio 2014

“Trasparenza e diritti”, ai consiglieri che hanno promosso la mozione di sospensione delle delibere

- Ai Consiglieri, Natali, Romagnoli, Acquaroli, Cardogna, Binci, Latini, Comi, Bucciarelli, Zinni, Busilacchi

- Al presidente V Commissione

Oggetto: Richiesta rispetto da parte della giunta regionale della mozione 86/2013. 

Con la presente comunichiamo che purtroppo la risoluzione, approvata, su Vs proposta lo scorso 3 dicembre, successivamente alla manifestazione promossa dalla Campagna Trasparenza e diritti, continua, nonostante le rassicurazioni, gli impegni, le affermazioni, ad essere disattesa.
L’ultima sorpresa è arrivata lo scorso 7 gennaio quando il direttore dell’AV5 ha dato disposizione di applicare le norme. Ciò in rispetto alle indicazioni dell’assessore Mezzolani, in data 28 novembre, aveva disposto  fossero sospese  fino al dicembre 2013. Una vera e proprio presa in giro.
Tutta la vicenda, che riassumiamo nella scheda allegata, cui siete pregati di prendere visione, risulta di una gravità senza precedenti.
Per questo motivo chiediamo una nota formale con richiesta di rispetto della mozione sia da parte dei consiglieri che della V Commissione. Impegno peraltro preso alla presenza del presidente Comi dallo stesso Spacca nell’incontro avvenuto il 26 novembre (giorno della manifestazione).

Campagna “Trasparenza e diritti”

venerdì 24 gennaio 2014

Dopo le delibere della regione Marche sui servizi sociosanitari. Gli atti, le parole, i fatti

Trasparenza e diritti, ripercorre le vicende delle delibere sui servizi sociosanitari e della loro applicazione. Ognuno potrà farsi un’opinione sulla vicenda ed i suoi protagonisti. Una storia di impegni disattesi e promesse non mantenute. Di comunicazioni promesse e mai effettuate. Una inaffidabilità regionale che porta la Campagna a riprendere la mobilitazione ed a sospendere la partecipazione al tavolo di confronto.

Leggi la scheda

giovedì 23 gennaio 2014

Un seminario di approfondimento sulle delibere sui servizi socio sanitari della regione Marche

Gruppo Solidarietà, il seminario di approfondimento sui contenuti delle delibere sui servizi socio sanitari della regione Marche (1011 e 1195/2013), Moie di Maiolati, 21 gennaio 2014


giovedì 16 gennaio 2014

L’Area vasta 5 di Ascoli Piceno comunica l’applicazione della delibera 1195. Una inaccettabile provocazione

Senza un immediato ritiro della comunicazione dell’AV5 Trasparenza e diritti riprende la mobilitazione.
La lettera al presidente della giunta regionale Gianmario Spacca
 
 

lunedì 13 gennaio 2014

Anche il Comune di Fano aderisce alla Campagna "Trasparenza e diritti"

Con voto unanime il Consiglio Comunale di Fano il 19 dicembre scorso ha  approvato l'ordine del giorno a sostegno della Campagna. Fano si aggiunge ai principali Comuni della regione (Ancona, Pesaro, Ascoli Piceno, Macerata, Jesi, Senigallia, Falconara Marittima) ed alla Provincia di Fermo.