giovedì 25 febbraio 2016

Mancata istituzione Fondo Solidarietà. Chiesto intervento dei consiglieri regionali

- Ai componenti Consiglio Regionale

Con la presente veniamo a richiedere vostre iniziative in relazione alla pesantissima situazione che vede coinvolte diverse centinaia di famiglie che a seguito dell’applicazione delle delibere 1195/2013 e 1331/2014 in tema di tariffe e ripartizione della spesa tra settore sanitario e sociale si sono viste fatturare quote pari a circa 1100 euro/mese a partire dal mese di gennaio 2015.
Per sopperire all’aumento delle quote a carico di utenti e Comuni la dgr 1195 ha previsto l’istituzione di un fondo di solidarietà. Fondo previsto e ripetutamente promesso dalla regione Marche anche con note formali inviate ai soggetti gestori (pubblici e privati).
Ad oggi il fondo non è stato ancora istituito e dalle recenti comunicazioni inviate dai gestori agli utenti, nelle quali si richiede la corresponsione delle quote sociali sembra che non lo sia neanche in futuro. Una situazione che dovrebbe preoccupare i Comuni al pari degli utenti chiamati a coprire le spese nel caso in cui (ed è la quasi totalità dei casi) gli utenti non abbiano redditi sufficienti per la copertura delle spese.
 Qui il nostro comunicato dell’11 febbraio, e la nota inviata nei giorni scorsi ad ANCI Marche, ai presidenti dei Comitati dei Sindaci e al presidente della giunta regionale al fine di intervenire in una situazione che sta mettendo in grandissima difficoltà moltissime famiglie,
Confidando, in vostre urgenti iniziative al riguardo, chiediamo, di tenerci aggiornati sulle stesse.

martedì 23 febbraio 2016

Fondo solidarietà. Sindaci: a quando la vostra voce?

22 febbraio 2016
                                                                             -  Presidente Anci Marche
                                                                   -  Presidenti Comitati dei Sindaci
                                                             e p.c.  - Presidente Giunta regionale

Oggetto: Fondo solidarietà, dgr 1195/2013.  

            Nelle ultime settimane abbiamo ricevuto numerose richieste di aiuto da parte di familiari di persone con disabilità o con disturbi psichici che hanno ricevuto dagli enti gestori solleciti di pagamento delle quote sociali introdotte con dgr 1195/2013. Situazioni di grande angoscia derivanti dalla fatturazione di quote ingentissime a copertura dell’intero 2015 (12/13.000 euro).
            Angoscia aumentata dal pesantissimo e gravissimo silenzio regionale riguardo il previsto e promesso fondo di solidarietà, contemplato sempre dalla dgr 1195/2013, ma mai istituito che sta spingendo gli enti gestori a pressanti richieste di recupero delle quote sociali[1] (circa 1100 euro mese).
            A fronte di questo quadro non ci si capacita del silenzio dei Comuni e dell’ANCI per una situazione che ha pesanti ripercussioni oltre che su molti cittadini le cui esigenze riteniamo le municipalità siano chiamate a rappresentare, anche sui bilanci comunali[2]. A meno che non ritengano erroneamente, come qualche amministrazione sta tentando di fare, che il problema non li riguardi.
             Chiediamo pertanto un effettivo rapido vostro intervento, a sostegno dei cittadini che si trovano in questa condizione, nei confronti della regione Marche affinché mantenga gli impegni assunti (anche con voi) con la copertura delle quote sociali introdotte con la dgr 1195/2013.
             Il perdurare del vostro silenzio sarebbe del tutto incomprensibile. Restiamo, dunque, in attesa di leggervi
             Distinti saluti
                                                                  Per Trasparenza e diritti
                                                          Roberto Frullini, Fabio Ragaini 









[1] Ricordiamo che ampie rassicurazioni al riguardo, con nota a firma dei dirigenti del servizio salute  e politiche sociali, avevano ricevuto i Comuni (28.10.2014) , gli enti gestori (27.10.2014) e conseguentemente gli utenti.
[2] Per quanto riguarda l’entità delle quote sociali da coprire si può indicare senza margini di errore le quote riguardanti le RSA disabili precedentemente a completo carico della sanità. Detratta l’indennità di accompagnamento, precedentemente sospesa, la quota massima annua è pari a circa 2 milioni di euro (600€/mese x12 x266). Quante invece siano le persone ricoverate in strutture psichiatriche, precedentemente a completo carico della sanità, non siamo in grado di stimare, dato il caos autorizzativo e tariffario precedente, ma si può ipotizzare un numero non particolarmente rilevante. 

domenica 14 febbraio 2016

I Centri diurni socio educativi riabilitativi (CSER) dopo la dgr 1331/2014. Informazioni utili per utenti e per associazioni

Le continue richieste di informazioni, che giungono alle nostre associazioni da parte di familiari e associazioni in merito al “funzionamento” dei Centri socio educativi riabilitativi (CSER) rendono necessarie alcune precisazioni. 

giovedì 11 febbraio 2016

Fondo Solidarietà regionale? Era solo uno scherzo!! Centinaia di famiglie chiamate a pagare oltre 1000 euro al mese Il promesso sostegno regionale non solo ritarda, ma sembra che non vedrà mai la luce

Sono di diverse migliaia di euro (circa € 1100 al mese) le fatture che sono arrivate e continuano ad arrivare a casa dei familiari di persone con disabilità o con problemi di salute mentale, che vivono in strutture residenziali a seguito della applicazione delle delibere regionali, che prevedono quote di compartecipazione a carico di utenti precedentemente esenti. La norma, entrata in vigore a gennaio 2015, sta producendo  effetti pesantissimi su centinaia di famiglie. Effetti che non dovevano verificarsi, stante l’impegno assunto dalla regione nel 2013 (DGR 1195) di istituire un Fondo di Solidarietà, al fine di sostenere le maggiori spese a carico dell’utente e/o del Comune, a seguito della applicazione delle citate delibere; fondo la cui quantificazione sarebbe stata definita con successivo atto; stimato in circa 7-10 milioni .

giovedì 4 febbraio 2016

Servizi sociosanitari. Chiesto intervento del difensore civico regionale

Cure domiciliari, residenzialità sociosanitaria (Rsa e Rp) per anziani non autosufficienti e persone con demenza, centri diurni disabili, quote a carico degli utenti. Su questi e altri temi “Trasparenza e diritti” e Comitato Associazioni Tutela hanno chiesto l’intervento del difensore civico regionale.