Veniamo
ancora una volta a sollecitare la Vs attenzione, peraltro sconcertati dal Vs
perdurante silenzio, riguardo i
pesanti effetti che si stanno consumando su diverse centinaia di famiglie a
seguito dell’applicazione della dgr 1331/2014 e della mancata istituzione del
cosiddetto “fondo di solidarietà” regionale previsto nella dgr 1195/2013.
Famiglie o
anche lontani parenti che si sono trovate da un giorno all’altro con richieste
di arretrati per 12.000/13.000 euro anno. E con richieste di contribuzione
mensili comprese tra 1100 e 1300 euro. Persone che per la gran parte sono
beneficiarie della sola indennità di accompagnamento e di pensione di
invalidità. Negli ultimi mesi, come dovrebbe esservi noto, dopo le RSA
disabili, il problema ha investito diverse strutture dell’area salute mentale.
Con la presente, veniamo,
pertanto a chiedervi:
- la presa in
carico dei vostri cittadini che si trovano in questa situazione (ovvero
sostenerli). Spesso le persone che si rivolgono alle nostre associazioni, per
chiedere aiuto, ci dicono che i Comuni chiudono
la questione dicendo di non avere soldi; non forniscono indicazioni e neanche fanno formulare una domanda di
integrazione della retta (forse perché non hanno neanche regolamento). Come ben
sapete l’onere della quota sociale è di competenza dell’utente e nel caso i
propri redditi siano insufficienti, del Comune di residenza.
- Una vera
pressione nei confronti della regione Marche, il cui comportamento gravemente
omissivo è estremamente grave, perché si trovi soluzione ad un problema così
pesante per tante persone (sia riguardo arretrati che presente e futuro dei
ricoverati).
Peraltro, come abbiamo indicato
nella nostranota del 22 febbraio 2016 le cifre che permetterebbero di sanare
queste situazioni, sono molto lontane da quelle stimate nel 2014 dalla regione
Marche (ad es. per RSA disabili la stima massima è di circa 2 milioni
euro/anno).
In attesa di un riscontro, inviamo
distinti saluti.
Campagna
Trasparenza e diritti
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