Gent.mo, Ministro Welfare
Gent.mo, Direttore generale per inclusione e politiche
sociali
Ci sentiamo irrisi! Lo scorso 15 dicembre, Vi abbiamo chiesto di intervenire in merito alle modalità di utilizzo da parte della
regione Marche del fondo per le non autosufficienze 2015. La richiesta era
motivata, allegando gli atti regionali, alla non corrispondenza dell’utilizzo
del fondo con i criteri stabiliti nel decreto di riparto. Dalle delibere
regionali (1070 e 1032/2015) si evince che circa 7 milioni di euro del fondo,
non sono stati destinati dalla regione Marche per interventi e servizi alle
persone come inequivocabilmente, dal 2015, stabilisce il decreto di riparto.
Sono stati trasferiti agli Ambiti territoriali, in sostituzione di un
precedente fondo regionale, a sostegno dei costi del personale per la gestione
degli Ambiti territoriali sociali.
Bene. A seguito del nostro
successivo sollecito del 15 marzo scorso, nel quale Vi ricordavamo, che (art. 5 del decreto) entro 30 giorni dal ricevimento
del programma attuativo, da parte delle Regioni, il Ministero valuta la
coerenza con le finalità di cui all’articolo 2, procedendo successivamente
“alla erogazione delle risorse spettanti a ciascuna Regione”, il 22 marzo, vi
siete limitati a rispondere di aver chiesto chiarimenti alla regione Marche.
Evitiamo
di prenderci in giro. Noi vi abbiamo chiesto di intervenire (come abbiamo visto
è una vostra prerogativa, tanto che siete autorizzati nel caso ci sia
discrepanza tra indicazione del decreto e utilizzo regionale a non trasferire i
fondi) perché riteniamo che la regione
Marche abbia utilizzato parte del fondo 2015 per funzioni non previste e dunque
non finanziabili.
Il punto dunque
è un altro. E su questo vi chiediamo una chiara risposta. Dovete dirci, Voi e
non altri, se sulla base degli atti regionale, è legittima la modalità con cui
la nostra Regione ha utilizzato il fondo 2015 e se conseguentemente avete
trasferito i fondi.
Se lo
avete ritenuto legittimo, avete il dovere di rispondere alle nostre obiezioni;
se no, di darcene comunicazione. Crediamo che ciò risponda ad una minima
esigenza di rispetto nei confronti di associazioni che quotidianamente si
confrontano con i problemi che vivono le persone non autosufficienti ed i loro
nuclei familiari.
Vorremmo, in conclusione, affinché
sia ben chiaro il senso di questo nostra richiesta, indicare il dato marchigiano, riferito ai solo ultra65 non autosufficienti beneficiari di indennità di
accompagnamento (criterio di ammissione alla graduatoria per assegni di cura
finanziati con il fondo nazionale). Sono circa 42.000 quelli (con IA) che
vivono a casa. L’assegno di cura viene fruito da circa 2000 persone (circa il
5%). Possiamo permetterci che i pochi fondi che transitano per il Fnna, venga
utilizzato per altre funzioni? Che ciò non accada è una responsabilità che
dovete assumervi e che non potete delegare ad altri.
Restiamo
in attesa di risposta e vorremmo leggere un testo privo di ambiguità
Cordiali
saluti
Per le organizzazioni
Per le organizzazioni
Roberto Frullini, Fabio Ragaini
26 maggio 2016
Nessun commento:
Posta un commento