mercoledì 16 ottobre 2013

La Regione dice bugie? Le delibere sui servizi socio sanitari vengono applicate. L’assessore Mezzolani ne tiri le conseguenze

La Campagna Trasparenza e diritti e il comitato Associazioni Tutela, hanno scritto una nota alla Regione, per richiedere chiarimenti urgenti in merito al fatto che le DGR 1011 e 1195/2013 vengono applicate. “Le parole passano, le delibere restano”, era il titolo di una scheda di pochi giorni fa e infatti all’indomani del nuovo sollecito (allegato 1) dello scorso 8 ottobre, nel quale si chiedeva un intervento formale regionale di chiarimento si è constatato, non necessitava essere profeti, che le delibere si stanno applicando.
Si tratta di un fatto estremamente grave che, purtroppo, dimostra l’assenza di valore di quanto reiteratamente affermato nella riunione del 3 settembre. E’ evidente che a questo punto le parole dell’assessore dimostrano di non avere alcune credibilità. Che le delibere siano “attive” lo dimostrano le determine 720/2013 dell’ASUR e 1400/2013 del direttore AV2; la prima avente come riferimento la dgr 1011, la seconda la 1159. Ma conferma ne abbiamo avuta anche da utenti di servizi e nello specifico, come era facile immaginare, RSA anziani  a gestione ASUR. Ad alcuni utenti è stato, infatti, comunicato che le recenti normative stabiliscono che la durata massima della degenza è di 60 giorni. L’affermazione è evidentemente errata, anzi falsa, ma come avevamo immediatamente fatto notare all’indomani della delibera, non era difficile interpretare (e questa appariva peraltro la volontà regionale) la tortuosa definizione regionale come una indicazione in tal senso. E’ evidente che il ricovero in RSA, che non è una post acuzie, in nessun modo può essere ricondotto entro un periodo temporale definito a priori e che evidentemente dopo i 60 giorni può prevedersi la contribuzione a carico dell’utente. E’ bene che il direttore ASUR e i direttori di Area Vasta ne siano pienamente consapevoli. Ma oltre le questioni specifiche il dato sostanziale si sta realizzando. Ed a questo punto, senza il chiarimento formale più volte richiesto, la Regione si assume la responsabilità di produrre una rottura difficilmente sanabile. Ovviamente in tutte le sedi verrà denunciata questa situazione. E’ evidente che siamo, e non solo noi, stati presi in giro.
Se l’assessore vuole recuperare una qualche credibilità, di fronte a tali fatti, deve produrre atti immediati nei quali blocca in maniera inequivocabile l’applicazione delle delibere. Non serve altro. Altrimenti chi dice e non fa, ne deve tirare le conseguenze. Richiesta che viene rivolta direttamente anche al presidente Spacca che finora non ha pronunciato una parola su questa incresciosa e amara vicenda.

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