mercoledì 12 giugno 2013

Comunicato Stampa CAT del 11 giugno 2013: Persone non autosufficienti. No ad ogni furtivo tentativo di ridurre i servizi e gli oneri sanitari o aumentare le rette a carico degli utenti

Pensiamo che debba essere incoraggiato e sostenuto ogni tentativo volto, finalmente, a dare omogeneità all’offerta di servizi rivolti alle persone non autosufficienti della nostra Regione: in ogni parte del territorio regionale ogni persona deve poter accedere ad una adeguata rete di servizi, con uniformità di prestazioni e di costi a carico dei servizi sanitari e sociali.

Va respinto invece con forza ogni tentativo di riorganizzare e di applicare i livelli essenziali delle prestazioni volto a ridurre i diritti e le tutele delle persone non autosufficienti (siano esse disabili, anziani non autosufficienti, dementi, malati mentali). Non può essere vincolata la definizione dell’offerta (posti convenzionati) o la ripartizione degli oneri tra sanità e sociale a previe valutazioni di impatto economico che mirino a contenere o addirittura ridurre le spese sanitarie con conseguente trasferimento degli oneri sugli utenti e sui Comuni.

Da notizie giunte al Comitato associazioni tutela (CAT) si evince che le proposte -  attualmente allo studio in Regione - di regolamentazione dei servizi sociosanitari sembrano prioritariamente  volte a contenere gli oneri a carico del servizio sanitario regionale per riversandoli di conseguenza su utenti e Comuni.

Se così fosse si tratterebbe di un vero e proprio imbroglio. Nella sola area riguardante gli interventi diurni e residenziali per disabili gravi già presenti sul territorio regionale ci sono almeno cinque milioni di euro annui di oneri che dal 2001, data di emanazione della normativa nazionale sui livelli essenziali, ad oggi il servizio sanitario non ha assunto. Riguardo i servizi residenziali per anziani non autosufficienti, oltre 2.000 famiglie sono costrette a pagarsi per intero la retta di degenza in quanto il tetto dei posti convenzionati, peraltro ancora non completamente finanziati,  copre non più del 65% dei posti effettivamente occupati. Situazioni analoghe riguardano i servizi diurni per persone con demenza o quelli di assistenza tutelare domiciliare.

Pare inoltre opportuno ricordare che, a differenza di quanto previsto dalla normativa regionale, da gennaio 2013 l’ASUR non assume per intero l’importo di spettanza (33 euro al giorno) nei 3200 posti di residenza protetta per anziani non autosufficienti, caricando sugli utenti la spesa di circa 4,5 milioni di euro che è obbligata a sostenere.
 
Le persone non autosufficienti nelle Marche pagano sulla loro pelle da molti anni l’inadeguata offerta di servizi; per guadagnare il tempo perduto e assicurare ciò di cui hanno bisogno e diritto  è necessario agire in modo trasparente senza furtivi aggiramenti della vigente normativa. Ci auguriamo fermamente che il lavoro regionale assuma questa prospettiva.

 

Comitato Associazioni Tutela
11 giugno 2013

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