venerdì 2 agosto 2013

La Campagna e il CAT scrivono alla Regione chiedendo di modificare la DGR 1011-2013

Dopo l'incontro del 25 luglio e la nota pubblicata in quell'occasione, la campagna ha scritto alla Regione chiedendo una nuova dgr.
Le rettifiche richieste riguardano anzitutto il modello organizzativo, con l'abrogazione di tutti i riferimenti ai nuclei erogativi di 20 posti letto, degli accorpamenti su più livelli di intensità e per più categorie di destinatari, della previsione di strutture con capacità recettiva complessiva di 40-60 posti e oltre e di tutti i termini (degenti, pazienti, ecc…) con i quali si fa riferimento ad un ambito ambito sanitario ed ospedaliero.
Si chiede inoltre che vengano correttamente indicate quali sono le Unità Valutative di riferimento (UVI, UM disabilità) per ogni area di intervento. avendo cura di distinguere i percorsi dei progetti riabilitativi, da quelli educativo-riabilitativi; che venga chiarito quando e per quali servizi l’accesso può avvenire su libera scelta dell’utente e in quali casi debba valere l’utilizzo dello strumento di valutazione; che vengano modificatele parti riguardanti la durata di degenza della RSA anziani, specificando che il riferimento ai 60 giorni riguarda la valutazione della permanenza o meno del requisiti della gratuità, non il tempo di degenza. Va inoltre introdotto il criterio sulla base del quale non è possibile la dimissione verso una struttura a più basso livello assistenziale.
Per quanto riguarda lo standard dei servizi si chiede l'inserimento espresso degli standard di tutti i servizi, identificando oltre al minutaggio anche le figure professionali e in particolare la specificazione degli standard cui faranno riferimento le Coser (inserite come RD4) che ospitano disabili gravi (RD3).
Si chiede che venga reinserita per tutti i servizi la tariffa base, costruita a partire dalla standard prefissato, così da essere omogenea in tutto il territorio.
Si chiede che venga specificata l'entità del fondo “di compensazione” a copertura degli aumentati oneri sociali per alcuni servizi, a partire dalla tipologia di servizi considerati.
Infine la Campagna e il CAT prendono atto dell’impegno regionale ad un confronto in vista della predisposizione dell’atto riguardante il fabbisogno e della definizione della proposta di legge di modifica delle leggi sulle autorizzazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali e prospettano iniziative pubbliche di protesta nel caso in cui non si apportassero modifiche nella direzione auspicata.


lunedì 29 luglio 2013

Incontro della Campagna con Assessore alla salute della regione Marche

A seguito della delibera 1011 e della successive critiche e proteste il 25 luglio la Campagna è riuscita ad incontrare l’assessore Mezzolani insieme ad alcuni dirigenti dell’assessorato alla sanità e servizi sociali. Sono state spiegate all’assessore le motivazione delle critiche ai contenuti della delibera sulle quali la Campagna ritornerà con richieste di modifica. La Regione ha sostenuto l’impossibilità di ritiro della delibera per esigenze connesse ad obblighi nei confronti del Ministero, ma la disponibilità a modifiche. Considerato che a breve verrà approvata una nuova delibera nella quale si definirà le quote di compartecipazione a carico della sanità e del sociale (che comprende la quota a carico dell’utente), il giorno successivo abbiamo inviato una nota nella quale si chiede per alcuni servizi sociosanitari per i quali la regione nella dgr 1011 prevede quote sanitarie che abbiamo ritenuto non corrispondenti alla normativa LEA. Nello specifico:
- il codice SR (area anziani), riconducibile ai Centri diurni legge 20/2002 siano considerati come il codice (SRD) – lungo-assistenza mantenimento e quindi con ripartizione degli oneri al 50%. Ciò in ossequio alle tipologia di utenti previsti in questi servizi (legge 20/2002, comma 5),
- Il codice SRDis1.1., riguardi i CSER (legge 20/2002) che ospitano soggetti in situazione di gravità, Il codice SRDis1.2, dovrà riguardare esclusivamente quei soggetti che non sono in quelle  condizioni. Ricordiamo che la legge 20/2002 indica come tipologia di utenza di questi Centri quelli con “grave deficit psico fisico”,
- Le  Comunità socio educative riabilitative (Coser) per la tipologia di utenza ospitata deve rientrare nel codice RD3 e no RD4. Se all’interno sono ospitati disabili non gravi dovranno per questi si applicheranno le indicazioni del codice RD4.
Nei giorni precedenti abbiamo scritto alle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e all’Anci, spiegando la nostra posizione chiedendo loro un intervento a riguardo dei contenuti della delibera; la stessa nota è stata inviata ai Presidenti dei Comitati dei Sindaci ed ai componenti del Comitato delle autonomie locali (CAL).

martedì 23 luglio 2013

Persone non autosufficienti: la Regione Marche rivuole gli Istituti

Comunicato stampa  
CAT - COMITATO ASSOCIAZIONI TUTELA  CAMPAGNA “TRASPARENZA E DIRITTI”

Nella delibera con la quale, nei giorni scorsi, la regione Marche ha definito lo standard di personale nei servizi per la salute mentale, anziani non autosufficienti, persone con demenza e disabili, ha disposto anche che ogni residenza non deve ospitare meno di 20 persone. Si prevede l’accorpamento con altri moduli così che ogni struttura abbia una capacità recettiva non inferiore a 40-60 posti. Si auspica, inoltre, la coesistenza all’interno della stessa struttura di servizi rivolti diverse tipologie di utenti (salute mentale, disabili, anziani).
Si tratta di un vero e proprio colpo di mano rispetto alle indicazioni della normativa regionale, che in particolare nei servizi residenziali per disabilità e salute mentale ha sempre privilegiato la prospettiva inclusiva: piccole residenze a dimensione familiare inserite nei normali contesti abitativi. Piccole residenze che peraltro, con gli standard di personale previsti, diventerebbero dal punto di vista gestionale, insostenibili.

giovedì 18 luglio 2013

Oneri sanitari e oneri a carico degli utenti nel servizi socio sanitari. No ai criteri individuati nella delibera 1011/2013. “Trasparenza e diritti”, scrive alla giunta regionale

Oneri a carico degli utenti dei servizi sociosanitari diurni e residenziali dopo la delibera della regione Marche 1011/2013.
La lettera della Campagna "Trasparenza e diritti" alla giunta regionale per sottolineare alcuni punti riguardanti i contenuti della delibera in oggetto, insieme agli effetti (alcuni) che la stessa produrrà sugli utenti e suoi servizi.
Leggi la lettera

martedì 16 luglio 2013

Incontro con organizzazioni sindacali per valutazione delibera regionale sui servizi socio sanitari

Lo scorso 11 luglio Samuele Animali, Giorgia Sordoni e Fabio Ragaini in rappresentanza della Campagna Trasparenza e diritti si sono confrontati con i sindacati regionali (Cgil e Cisl) sui contenuti della delibera regionale riguardante standard e criteri tariffari nei servizi sociosanitari e sui nuovi atti (fabbisogno e ripartizione degli oneri tra sanità e sociale) che dovrebbero essere approvati dalla Regione nei prossimi mesi.

giovedì 11 luglio 2013

Persone non autosufficienti. La delibera della regione Marche sugli standard assistenziali. Minori spese a carico della sanità e maggiori per gli utenti

comunicato stampa  CAT - Comitato associazioni Tutela -  Campagna “Trasparenza e diritti”

La delibera con la quale, nei giorni scorsi, la regione Marche ha definito lo standard di personale nei servizi per la salute mentale, anziani non autosufficienti, persone con demenza e disabili, crea le condizioni per una applicazione della normativa sui livelli essenziali di assistenza funzionale al contenimento dei costi della sanità ed all’aumento di quelli a carico degli utenti. Pesanti saranno le ripercussioni su utenti e comuni.

mercoledì 10 luglio 2013

Regolamentazione servizi sociosanitari. Le allarmanti “ipotesi” della regione Marche

La nuova scheda analizza alcune bozze di documenti della regione Marche, nei quali si definiscono standard assistenziali e criteri tariffari dei servizi socio sanitari diurni e residenziali nelle aree disabilità, salute mentale, anziani non autosufficienti. L’analisi evidenzia alcune delle questioni  del documento regionale: l’applicazione dei livelli essenziali di assistenza sociosanitaria, quali degli attuali servizi sono ricondotti all’interno delle prestazioni sociosanitarie, il nodo dei posti convenzionabili/accreditabili, il modello che la regione intende assumere, la mancata fissazione delle tariffe.  Ancora una volta nessuna attenzione viene rivolta ai servizi domiciliari ed in particolare alle cure a domicilio.       Determinante appare la volontà di subordinare i diritti delle persone alle compatibilità economiche, con una applicazione dei LEA funzionale al contenimento dei costi sanitari. Proprio mentre terminavamo il commento la Regione ha emanato un comunicato stampa nel quale si informa  dell’approvazione di un atto che definisce standard assistenziali e tariffe. Vedremo nei prossimi i giorni i contenuti della delibera.

Leggi la scheda